Il lusso non conosce crisi: “Puntare su paesi emergenti per uscire dal tunnel”

 La Facoltà di Economia e Giurisprudenza della Cattolica  (in collaborazione con  l’Ufficio Internazionale e il Servizio Orientamento dell’Università Cattolica di Piacenza) ha  organizzato il Seminario “Le Luxe Francais” durante il quale è intervenuta la  professoressa  Alessandra Spagnolo della Neoma Business School di Reims (Francia). Il seminario, in lingua francese, ha voluto essere una  riflessione su come si crea ed evolve il lusso francese nelle diverse epoche storiche, con particolare riferimento  ad alcuni marchi che ben rappresentano lo spirito della Francia e ha rappresentato un’importante occasione per gli studenti universitari interessati alla meta francese del progetto “Double degree”, nonché per gli studenti delle scuole superiori  presenti al seminario, ovvero Liceo Gioia e Liceo Colombini, 124 in totale.
“Il lusso, in un contesto di crisi, non ha subito conseguenze. In fondo la gente ricca non ha avuto le difficoltà economiche che ha avuto la classe media – ha spiegato la professoressa -. Il trend di gruppi come Christian Dior o Chanel. Grazie al mercato asiatico o per i paesi arabi. Sono paesi emergenti, che scoprono il lusso, oppure come la Cina che, dal 2013, è diventato il primo cliente del settore. Non solo maschile, ormai, con orologi, automobili, ma anche per prodotti da donna”.
Insomma, il trucco è esportare: “L’esempio è quello che fa la Francia. E anche sull’alta tecnologia, come l’energia nucleare, l’aeronautica e l’alta velocità dei treni. La Francia esporta poco ma con marchi di grande lusso” ha concluso.
La docente Alessandra Spagnolo insegna presso le scuole Sciences Po Paris e Neoma Business School ed è una delle Business School con le quali collabora la Cattolica nell’ambito del programma “Double Degree”. Tanto che, dal 2004, sono stati ben 83 gli studenti che hanno frequentato l’università piacentina e sono attualmente a Piacenza 15 studenti francesi, mentre sono 42 i piacentini trasferitisi nell’ateneo d’Oltralpe.

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