Un Mojito con il Gutturnio? Perché no. Il popolare cocktail fatto con rum, lime, zucchero di canna e menta tritati potrebbe avere un ingrediente in più, il vino più rappresentativo del nostro territorio.
Questa novità è stata presentata al Vinitaly 2014 presso il padiglione dell’ Enoteca Emilia Romagna.
Non si spegne dunque l' eco della rassegna vinicola che fa ancora parlare di se, nonostante si sia conclusa lo scorso 9 aprile. Tantissime le presenze, stimate in oltre 155 mila, che hanno affollato i padiglioni, in particolar modo quello dell' Emilia Romagna che ha dovuto fronteggiare un vero e proprio assalto, ovviamente piacevole, di appassionati alla ricerca di novità e di capire sempre più i vini della nostra regione.
Una novità che ha suscitato curiosità e riscosso successo è sicuramente quella di accoppiare ad alcuni famosi cocktail i vini della nostra regione.
Come ci spiega Ambrogio Manzi, direttore dell' Enoteca Regionale Emilia Romagna, al quale è nata l’ idea, “nei grandi ristoranti all’ estero, si usa bere un drink prima di cenare, allora ho cercato di ricreare le sensazioni del vino all’ interno di un cocktail. Mi trovavo a Hong Kong e con la collaborazione di Alberto Mancino, un barman che lavorava in questo ristorante tre stelle Michelin a Hong Kong, appunto, abbiamo provato alcuni cocktail e ci siamo resi conto che anche il vino poteva essere aggiunto, conoscendone le caratteristiche organolettiche.
Abbiamo preso allora un vino per ogni territorio della nostra regione, Gutturnio, Malvasia, Sangiovese, Fortana, Lambrusco, Pignoletto e Albana ed abbiamo ricreato dei cocktail con ciascuno di questi vini”.
E così sono nati il Gutturnio mojito, il Malvasia aromatic & gin, il Sangiovese Violet, il Pignoletto spritzer, il Fortana rabesperry e l’ Albana cherry sour, solo per citarne alcuni.
“Si tratta – continua Manzi – oltre che di ricreare le sensazioni che troviamo nel vino all’ interno dei cocktail e dare qualità, con i vini, a questi drink. Oggi i giovani si stanno avvicinando al vino però, quando sono fuori nei locali, bevono di tutto e di più. Allora perché non dare loro qualcosa di elevata qualità e con il giusto quantitativo di alcool? Noi abbiamo cercato di rendere questi cocktail gradevoli, piacevoli e con il giusto contenuto di alcool”.