Profughi, non si fermano gli arrivi: altri 50 sono attesi a Piacenza

 Non si sono ancora spente le polemiche che altri profughi sono attesi a breve a Piacenza. Si tratterebbe di circa 50 persone, sempre provenienti dai paesi del nord e del centro Africa, scampati a guerre o discriminazioni politiche, arrivati nel nostro paese dopo gli sbarchi di questi mesi. Non pare che arriveranno questa sera, come nella scorsa occasione (ne arrivarono 40) ma domani nel primo pomeriggio. Sono infatti attesi domani mattina a Bologna e in seguito prenderanno la volta di Piacenza in pullman e una volta in città saranno identificati in questura e successivamente collocati nelle strutture d’accoglienza. Al lavoro, come sempre la Prefettura, che in collaborazione con gli altri soggetti del territorio, dalle istituzioni alle associazioni, sta coordinando  questo nuovo arrivo e la conseguente dislocazione. Domani mattina è prevista una riunione specifica al palazzo del governo. 

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LA RIUNIONE IN PREFETTURA

"Nella mattinata odierna si è tenuta in Prefettura una riunione, presieduta dal Viceprefetto Vicario dr. Elio Faillaci e coadiuvato dal Viceprefetto Aggiunto dr.ssa Roberta De Francesco, volta a fare un’analisi puntuale del percorso di accoglienza che vedrà protagonisti i 40 cittadini extracomunitari che dal 21 marzo 2014 sono accolti presso il territorio provinciale.
Alla riunione hanno partecipato il Colonnello Edoardo Cappellano del Comando Provinciale Carabinieri, l’assessore Cugini del Comune di Piacenza, il dr. Michele Rana della Questura, il dr. Renato Zurla, Presidente CRI, nonché rappresentanti della Provincia, dell’Ausl, dell’Acer, della Cri, della Caritas, della CGIL e della CISL, delle Suore Scalabriniane di Piacenza e i gestori del’Ostello “Tre Corone” di Calendasco.
Il Viceprefetto Vicario ha ringraziato i presenti di essere intervenuti e ha sottolineato che Piacenza ha, ancora una volta, dimostrato di poter fare rete e affrontare le problematiche relative all’accoglienza dei migranti con spirito solidaristico e di aiuto.
Infatti, l’afflusso di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale e il riparto dei migranti, il cui primo contingente è arrivato il 21 marzo scorso, è stato e viene affrontato nel nostro territorio non nell’ottica emergenziale, come in altri territori, ma come un’occasione per poter avviare un modello di accoglienza, che vedrà la partecipazione di molti soggetti del territorio e che potrebbe costituire un modello per i prossimi anni.
Infine, il Viceprefetto Vicario ha comunicato che nelle prossime ore arriveranno altri 50 migranti e che il piano di accoglienza è stato già approntato e verificato, in sintonia con la Questura e le altre Forze di Polizia".

 

PIACENZA, LA LEGA NORD: “NESSUN DIETROFRONT SUI PROFUGHI. SMASCHERARE ‘REGìE’ OCCULTE” 

“Nessun dietrofront sui finti profughi autori di violenze. Ora le istituzioni lavorino per smascherare le regìe occulte di disordini e rivolte. E se Dosi vuole continuare a ospitare i violenti metta a disposizione la propria casa, i piacentini hanno già pagato abbastanza”. 
Lo chiede il segretario provinciale del Carroccio Pietro Pisani, appresa la notizia che i profughi arrestati per il ‘far west’ di via Taverna rimarranno, almeno per ora, nelle abitazioni fornite dal Comune. 
“È impensabile che i migranti abbiano approfondita cognizione della legge italiana, presentino ricorsi e contestino ufficialmente passaggi tecnici dei provvedimenti. Dunque, chi paga le consulenze dei professionisti? Dietro questa gente pare esserci una regìa occulta, forse sovversiva, che va smascherata. Vogliamo sapere chi ‘muove’ questa gente, chi dà loro soldi e protezioni. Sono certi sindacati, o qualcuno che ha interesse a importare manodopera a basso costo? Le istituzioni, ad ogni livello, devono fare chiarezza su questo punto. In gioco c’è l’ordine e la sicurezza pubblica”. 
“Ciò premesso, il sindaco Paolo Dosi ha comunque sbagliato a intestardirsi ad accogliere questi finti profughi che – come volevasi dimostrare – stanno creando solo problemi alla collettività. Di questo errore oggi dovrebbe rispondere, assumendosene tutta la responsabilità.  Il suo buonismo e l'accoglienza-a-tutti-i-costi hanno avuto come conseguenze rivolte di strada e grane a non finire. Ora Dosi abbia la decenza di mettere alla porta chi non rispetta le nostre regole e di chiedere pubblicamente scusa. Per quanto ci riguarda ci sarebbero gli estremi del danno erariale”. 

 

PD: "LEGA OTTUSA, I PROFUGHI DI OGGI SONO STATI PORTATI DA MARONI"

"Profughi, la Lega Nord lancia il sasso e poi nasconde la mano. Come sempre. Apprendiamo con grande stupore della richiesta della Lega Nord piacentina di smascherare le regìe occulte che sarebbero dietro ai movimenti dei profughi e degli ex profughi giunti a Piacenza da due anni a questa parte. Forse il Carroccio ha scarsa memoria e dimentica la storia, anche quella più recente, quella fatta di accordi bilaterali con paesi del Maghreb, tra ci la Libia, assunti dall'allora governo Berlusconi. All'alba dei primi massicci ingressi di profughi e persone in cerca di rifugio, nell'estate del 2011, l'allora ministro degli Interni Roberto Maroni, intimò agli enti locali italiani di accogliere gli sfollati, altrimenti avrebbe agito d'imperio. A un'intervista al Corriere del 28 marzo 2011, Maroni dichiarò testualmente: "Sono rimasto male impressionato per l'atteggiamento di alcuni amministratori locali che ufficialmente mostrano buona volontà e sottobanco fanno di tutto per non essere coinvolti. Se ci daranno dei rifiuti ad accogliere dei profughi, allora saremo noi a individuare le aree. Io sono un fautore della condivisione di queste scelte impegnative, ma se questo non è possibile, saremo costretti ad agire d'imperio". Ebbene, pur nelle mille difficoltà in cui si trova ad operare un ebete locale, il Comune di Piacenza non si è sottratto ai propri doveri rispettando le norme e le richieste che provengono dalle prefetture, nonché i basilari principi di umanità e accoglienza, quelli che la Lega Nord non è abituata a masticare. Invece di ricorrere alla solita desolante e ignorante demagogia che ha portato il partito a sciogliersi come neve al sole negli ultimi anni in fatto di consensi, la Lega Nord alla quale ormai nessuno cede più, dovrebbe imparare a maturare e ad assumersi le proprie responsabilità. Quelle che il Partito Democratico si assume in Italia e a Piacenza anche per conto di chi non è in grado di farlo".

Gian Luigi Molinari, Segretario Partito Democratico Piacenza