Africa Mission, convegno in Sant’Ilario sull’Africa post-coloniale

Si terrà lunedì e martedì 7 e 8 aprile all’Auditorium Sant’Ilario il convegno dal titolo “L’Africa post-coloniale. Nodi storiografici e prospettive di ricerca” organizzato da Africa Mission in collaborazione con il Comune e l’Istituto storico della Resistenza e dell’età contemporanea. Ad esso parteciperanno anche Gian Paolo Calchi Novati, professore dell’Università di Pavia e Roma La Sapienza nonché direttore del programma Africa dell’Ispi, e Luciano Tosi, professore dell’Università di Perugia. In allegato il programma completo.

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Nel 1972, iniziano i viaggi in Uganda e nell’Africa orientale: nessuno immaginava che da quell’esordio potesse sorgere un Movimento in aiuto alle missioni cattoliche. Vittorio Pastori, insieme ad altre persone, parte alla volta dell’Uganda per visitare due Vescovi amici di mons. Enrico Manfredini, all’epoca alla guida della Diocesi di Piacenza-Bobbio: mons. Cipriano Kihangire a Gulu e mons. Cesare Asili a Lira. Da questo viaggio nasce, nel cuore di Vittorio, l’idea di un’associazione che possa portare la gente presso le Missioni, perché si renda conto del lavoro e della vita dei Missionari. Con la sua tenacia, il coraggio e una fede indistruttibile, Vittorio Pastori guida Africa Mission sino alla sua morte, avvenuta il 2 settembre 1994.

Sin dall’inizio, Africa Mission, con don Vittorio e il vescovo di Piacenza Manfredini, ha scelto di essere presente fra le comunità africane – e in particolar modo in Uganda – per la promozione dello sviluppo, il sostegno ai missionari, al clero  locale e alle organizzazioni laiche

Dal 1982, attraverso il braccio operativo della ONG, Cooperazione e Sviluppo, vengono portati avanti progetti sul campo con l’impiego di personale e mezzi specializzati nei settori: acqua, sanità, socio-educativo, agricolo/zootecnico, emergenza, supporto realtà locali. Ma c’è una parte importantissima della nostra attività che non può essere riassunta in uno schema: dare accoglienza presso le nostre case, prestare attenzione all’altro, dimostrare – nei fatti e con i piccoli grandi gesti di ogni giorno – la disponibilità dei nostri volontari, delle nostre risorse e strutture.

DSC_1319Non sai chi busserà alla tua porta, né quale gioia o dolore si porta nel cuore. Non sai se potrai aiutarlo concretamente o se non potrai far altro che concedergli un po’ del tuo tempo per ascoltare la sua storia. Qualunque sia la richiesta, la risposta sarà fondamentale perché è segno, non solo di generosità personale, ma della dedizione che quella casa ha creato, di chi ha lavorato per mantenerla operativa e di quanti, con il loro impegno, permettono che sia tutt’ora aperta.