Profughi fuori dal carcere: “Sono stati giorni di grande sofferenza”

Un anno e sei mesi per lo straniero 26enne che morse il poliziotto al dito, un anno per gli altri tre stranieri. Questi i patteggiamenti dei quattro profughi avvenuti stamattina in tribunale dopo gli incidenti avvenuto otto giorno fa in via Taverna. Il giudice era Italo Ghitti, il piemme Antonio Colonna e l'avvocato della difesa Giovanna Fanelli. I quattro ora sono stati rimessi in libertà. Da ricordare tuttavia che dopo gli scontri con le forze dell'ordine (sei agenti feriti tra Polizia di Stato e Polizia Municipale), il Comune aveva deciso di revocare loro il diritto all'abitazione nell'ambito del progetto Fer. All'uscita dal carcere uno degli stranieri si è lasciato andare ad uno sfogo: "Sono stati giorni di grande sofferenza, quello che vogliamo però fare è continuare a ricercare la verità".

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E' iniziato il processo a carico dei quattro profughi che vennero arrestati, con le accuse di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. Negli scontri, dopo le proteste negli uffici comunali di via Taverna e i successivi tafferugli, rimasero feriti otto agenti: il più grave, in servizio alla polizia, aveva riportato una ferita alla mano con 45 giorni di prognosi. Sono originari della Nigeria e della Costa d’Avorio, due di loro hanno 21 anni, gli altri 26 e 38.

 

A breve la sentenza