La Compagnia Teatrale The Imperfect Speakers presenta il giallo di Agatha Christie Spider’s web. Lo spettacolo, in lingua originale con sopratitoli in italiano, sarà in scena al Teatro San Matteo di Piacenza (vicolo San Matteo, 8) in rappresentazione per le scuole Giovedì 3 Aprile, ore 9.30, Sabato 5 Aprile, ore 21 e Domenica 6 Aprile, ore 15:30. Per informazioni sullo spettacolo email actis1990@hotmail.com e cellulare: 366-9354183.
Invito (a cena, al week-end in campagna, ad una crociera sul Nilo o ad una spedizione archeo-logica) con delitto. È buona norma, quando si è invitati da un personaggio di Agatha Christie, addurre le più improbabili scuse pur di declinare l’offerta: perché – si sa – il morto, alla fine, ci scappa sempre (e va già bene se ci si ferma ad uno …). Non fa eccezione la simpatica rim-patriata a casa della vivace Clarissa Hailsham-Brown e di suo marito Henry, funzionario del Ministero degli Esteri: il compassato Sir Rowland, quel brontolone del giudice di pace Hugo Birch, e il malizioso Jeremy Warrender giocano a golf e a bridge, chiacchierano e scommettono, ma il delitto incombe su di loro o sullo strano personale di servizio, su visitatori occa-sionali o persino sulla famelica Pippa, figlia di prime nozze del padrone di casa. Lo spettatore già lo sa: nascosto nel cast dello spettacolo ci sono sicuramente un killer (ricorrendo all’inglese, al fine di non dare indizi sul genere del/la colpevole) ed almeno una vittima. O no?
Tela di Ragno è in effetti un testo sorprendente nella produzione della Signora del Delitto. Qui il morto pare quasi dare fastidio e solo a malincuore ci si rassegnerebbe a pensare che qualcuno dei presenti possa aver ucciso; al contempo, manca quasi del tutto un’altra grande protagonista del teatro giallo, la paura. Di contro, però, c’è una leggerezza assolutamente squisita, che rende il carattere di questa pièce molto vicino a quello della commedia brillante. Una leggerezza, ed una passione per il gioco umoristico che sarebbe un grave, irrimediabile errore non sfruttare appieno e che costituisce pertanto la cifra della nostra messa in scena. Forse abbiamo corso il rischio opposto, inseguendo un elemento comico che talvolta rischia di tracimare nel grottesco, ma ci è parsa la sola via di uscita dal rischio di una carrellata di stereotipi molto, decisamente troppo British. Per carità, va benissimo creare un ambiente as-solutamente classico, in questa villa di benestanti anni Cinquanta: il salotto dove troneggiano una fornita libreria ed un solido divano Chesterfield, gonne a ruota e trench, impeccabili gentlemen e bobbies in divisa d’ordinanza. Quello che invece abbiamo cercato di evitare è il rischio di ridurre i personaggi ad un’usurata galleria di tipi. È per questo che abbiamo voluto individuare una sottile (a volte non tanto) linea di follia, e toglier più polvere possibile alla nostra Vecchia Inghilterra. Persino arruolando una sorprendente guest star.
Resta, alla fine, un grosso dubbio. Nuda e cruda, la trama di Tela di Ragno nasconde più di un passaggio che lascia perplessi o, quanto meno, qualche “sbadataggine” nella credibilità dell’intreccio. La cara Autrice si è forse distratta? Pare strano che abbia scritto con la mano sinistra un lavoro che ha invece dichiarato di amare molto e che nasceva proprio dalla volontà di creare qualcosa per gli attori prediletti, persone che frequentò, nella sua lunga vita, sempre con piacere e con una sorta di affascinato stupore. Credo che la risposta sia diversa: stavolta, come non mai, quello che conta è giocare con un testo al confine tra i generi letterali, e in cui conta, più che il classico “chi è stato?”, l’amore puro per il teatro. Questo spiega un giallo senza sangue, senza un vero e proprio detective (piuttosto, un collettivo d’indagine), in cui anche il Male pare essere lì per caso. Sembra quasi una favola. In fondo, la padrona di casa lo ha detto a chiare lettere, in tempi non sospetti: metti di scoprire un cadavere in salotto…
Ma forse c’è un piano in più da trovare: forse l’implacabile Agatha ci ha preso in giro. Allora stiamo attenti tutti, da una parte e dall’altra del sipario. La Signora del Delitto ha anche uno squisito sense of humour: riusciremo a non incappare nei suoi trabocchetti?