Venerdì 28 marzo alle 17, sarà a Piacenza, all’auditorium della Fondazione, lo scrittore e “operatore di strada” Pino Roveredo, Premio Campiello 2005, ospite del ciclo di Incontri con Testimoni del nostro Tempo organizzato dall’associazione “La Ricerca Onlus” con il sostegno del Comune (assessorato alla cultura) e della Provincia di Piacenza e in collaborazione con l’associazione culturale “Cuore di Carta” di Padova (promotrice del famoso festival letterario “Fiera delle Parole”). Tema conduttore: l’impegno civile come occasione di crescita personale. Roveredo è infatti uno scrittore (oltre che giornalista collaboratore del “Piccolo” di Trieste) impegnato in varie organizzazioni umanitarie che operano in favore delle categorie disagiate. Di lui Claudio Magris ha scritto: “I personaggi di Roveredo vivono spesso ai margini della vita o nell’ombra; egli ne racconta con partecipe affetto e rispetto le violenze anche brutali e le umiliazioni subite, gli sbandamenti o le canagliate ma anche il generoso e spavaldo coraggio, le piroette e i capitomboli con cui essi cercano di sfuggire alla morsa della vita, i sogni ingenui ma potenti che li portano aldilà dei confini del reale. Questa familiarità con la debolezza e insieme con la sacralità dell’esistenza è irriverente, perché non arretra dinanzi ad alcuna anche impudica o imbarazzante miseria e non s’inchina ad alcuna solennità, ma la tira giù dal piedistallo, dando del tu, o anche peggio, al Padreterno e mostrando i rattoppi nei calzoni o i buchi nelle calze della vita.”
La riedizione del romanzo di successo “Ballando con Cecilia” sarà particolarmente al centro dell’incontro di venerdì prossimo, alle 17, nell’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano (via Sant’Eufemia 14, ingresso libero). E’ ambientato in una struttura psichiatrica: confermando anche qui la sua passione per gli ultimi, le sue “carecreature”, Roveredo, con passione si cala nella realtà degli ospiti, li fa parlare, sognare, si emoziona insieme a loro e poi li lascia al loro destino, che è diverso da quello dei normali, ma non troppo, in fondo.
La forza d'animo è stata indispensabile a questo scrittore d’impegno, fin dall’infanzia, per uscire da gravi problemi familiari e poter oggi considerare il tutto come un'esperienza da sfruttare in favore dei bisognosi, ed anche di persone che hanno avuto problemi legati a vissuti di tossicodipendenza e alcolismo. Tra le sue opere, “Schizzi di vino in brodo” (2000), “Mandami a dire” (2005, Premio Campiello, Premio Predazzo, Premio Anmil, Premio “Il campione”), “Capriole in salita” (2006), “Attenti alle rose” (2009).