Piacenza-Cremona, centinaia di bici per chiedere riapertura linea ferroviaria

 Si è svolta oggi la biciclettata organizzata da Legambiente di piacenza e cremona, della Emilia romagna e della lombardia, dalla Fiab Ciclohobby di Piacenza e Cremona, dall’Associazione pendolari di Piacenza, dal Dopolavoro ferroviario di Cremona e dalle associazioni piacentine di Velovento e Critical Mass .
I manifestanti, sfidando il tempo piovoso si sono dati appuntamento alle 14 nelle rispettive stazioni di riferimento, Piacenza e Cremona. Dopo un ora e mezza di pedalata si sono ritrovati a metà strada davanti alla stazione FS di Caorso dove alcuni rappresentanti delle associazioni hanno preso la parola per spiegare ai presenti i motivi della manifestazione.
 Da quando sono le Regioni e non il Ministero di Trasporti ad acquistare i servizi da Trenitalia, i collegamenti tra le Regioni sono caduti nel caos. Il confine tra una Regione e l'altra diventa causa di una paradossale mancanza di garanzie per i viaggiatori. Infatti tutti quelli della Cremona-Piacenza sono stati soppressi e sostituiti con autobus ed i risultati sono pessimi.
   I tempi di percorrenza dei bus sostitutivi sono superiori di 20/30 minuti rispetto a quelli del treno peggiorando le le condizioni di viaggio dei pendolari.
Due importanti nodi ferroviari di fatto vengono scollegati e con essi le opportunità di collegamento da Piacenza per Milano, Bologna e Voghera-Genova –Torino e da Cremona per Mantova e Brescia.
  Pochi anni fa è stato  è stato rifatto  il ponte  ferroviario sul Po con alti costi per le FS e  sui 31 km di linea non ci sono passaggi a livello che possono provocare a causa di guasti ritardi ai treni.
In tutta Europa un simile tratto di linea sarebbe valorizzato e sfruttato al massimo, in Italia invece si chiudono linee ferroviarie regionali  e locali a servizio dei pendolari e cittadini e si potenzia solo l’alta velocità, penalizzando lavoratori e studenti, ossia tutti quei cittadini virtuosi che, nonostante i disagi, non rinunciano ad utilizzare il mezzo pubblico, si tolgono corse e si sostituiscono con autobus, si disincentiva l’uso del treno, aumentando i costi degli abbonamenti e peggiorando il servizio e si incentiva l’uso delle autostrade, arrivando a fare sconti ai “pendolari” automobilisti.Un paese a rovescio dove si spostano le persone in modo insostenibile per muovere i soldi  invece di spostare i soldi per muovere le persone in modo sostenibile ! L’iniziativa di oggi vuole accendere i riflettori su questi cittadini, ingiustamente considerati di serie B, e sostenere le loro richieste di usufruire di un servizio di qualità su questo tipo di tratte.
Chiediamo ai comuni interessati , alle Province di Piacenza e Cremona e alle regioni Emilia e Lombardia di valorizzare la mobilità sostenibile a partire proprio dalla riapertura della Piacenza Cremona. Non ci si può accontentare di autobus sostitutivi!
Per la riapertura della Cremona Piacenza andrebbe fatto un bando di gara europeo, come quello annunciato per i 99 km di linea della  Porrettana secondo le normative comunitarie e nazionali.Non si vede perché per quella tratta la regione Emilia abbia deciso di fare la gara e per la Piacenza Cremona non sia possibile. Solo cosi  sarà possibile migliorare la gestione dei servizi ferroviari oggi pessimi perché protetti da un contesto monopolistico.

Radio Sound

Legambiente Piacenza e Cremona, Fiab Piacenza e Cremona, Associazione Pendolari di Piacenza, Dopolavoro Ferroviario di Cremona, Critical Mass, Velolento,Legambiente Emilia Romagna e Lombardia