Presidio dei Si Cobas di fronte ai cancelli della Copra Elior in via Bresciani, venerdì 21 marzo. Da mezzogiorno sono circa una cinquantina le persone arrivate in segno di solidarieta' verso Abdelazim Shahin, cuoco egiziano di cinquant'anni licenziato lo scorso febbraio dalla cooperativa. Un licenziamento senza giusta causa – secondo Mohamed Arafat, coordinatore provinciale dei Si Cobas – che rivede in questo atto la stessa strategia utilizzata da altre cooperative nei confronti dei lavoratori del polo logistico. "Hanno trovato scuse inutili per il licenziamento, come l'esubero, semplicemente perché il dipendente lamentava il mancato rispetto del contratto di lavoro. In realtà e' sempre stato pagato meno di quanto prevede la legge, senza rispetto dei livelli di inquadramento. Gli hanno chiesto di stare a casa in ferie per quattro giorni e invece di ritorno al lavoro ha scoperto che un'altra persona era stata assunta al posto suo". Il messaggio lanciato dai manifestanti, tra cui lo stesso Abdelazim e' chiaro: "Vogliono gli schiavi all'interno della loro struttura. Ma anche se si tratta di una persona sola noi non la lasceremo al suo destino. Oggi presidiamo pacificamente – hanno aggiunto -, la prossima protesta sarà un blocco contro la Copra e un boicottaggio di tutte le aziende vicine alla cooperativa. Chiediamo reintegro immediato del licenziato altrimenti promettiamo di venire ad assistere con i nostri striscioni ad una delle prossime partite del Copra volley".