Conti Iren sotto la lente d’ingrandimento. Di Stefano: “Situazione delicata”

Una serata per cercare di capire cosa si può ancora fare nel delicato percorso per arrivare alla gestione pubblica dell’ acqua, così come richiesto dall’ esito referendario e ribadito dal comitato piacentino Acqua Bene Comune, è quella che si è svolta ieri sera presso la circoscrizione 4, in via Rio Farnese.

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Ospite il giornalista Andrea Di Stefano, direttore di “Valori”, mensile di finanza etica ed economia sociale e conduttore della trasmissione “Il giorno delle locuste” su Radio Popolare.

Proprio Di Stefano ha spiegato ai presenti, a grandi linee, il bilancio di Iren: “Si tratta di un’ azienda fortemente indebitata – afferma – che realizza ottimi risultati sia sull’ energia che sull’ acqua. Proprio i servizi idrici sono i più remunerativi dopo quelli energetici. Questo dovrebbe porre agli amministratori una serie di interrogativi rispetto alle scelte che dovranno essere fatte e agli impegni circa gli investimenti che sono stati richiesti e che non si sa se verranno rispettati a causa del forte indebitamento”.

Il passivo e’ quantificabile in circa tre miliardi di euro, situazione stabile da 12 mesi, senza variazioni di rilievo. Se rapportata a due aziende analoghe, come A2A ed Hera, è quella che presenta la situazione più difficile, dal punto di vista dell’ analisi dei conti.

Secondo l’ ultimo rapporto finanziario, infatti, Iren ha una posizione debitoria di quasi 4 volte l’ EBITDA, il vecchio “Margine Operativo Lordo”, che si ottiene facendo la somma algebrica tra i ricavi, i costi e gli ammortamenti al netto degli interessi e delle tasse.

E’ in sostanza il numero che dovrebbe dare lo stato di salute di un’ azienda e quando è superiore di quasi 4 volte è evidente che la situazione debitoria è molto sbilanciata. Ma se Atene piange, Sparta non ride, e quindi se Iren ha questi conti, anche Hera ed A2A non se la passano meglio.

Tuttavia facendo un’ analisi disaggregata per comparto, distinguendo tra energia, gas, rifiuti e ciclo idrico integrato, quest’ ultimo risulta essere al secondo posto dopo l’ energia e il gas. Il Margine Operativo Lordo per Iren, del ciclo idrico integrato, è salito a 92 milioni di euro su un fatturato di 329 milioni mentre per i rifiuti i risultati sono decisamente meno soddisfacenti.

Allora, si chiede Di Stefano, perché – quando si discute di queste tematiche – il management afferma che con l’ acqua si perde?