Tampinata per mesi sul luogo di lavoro da un ragazzo che conosceva appena e che si era pazzamente invaghito di lei senza però essere corrisposto. Atteggiamenti sempre più sfrontati e insistenti via via che passava il tempo: regali, pedinamenti, sguardi continui. Tanto che, a un certo punto, la donna ha iniziato ad avere paura ed è crollata psicologicamente. Vittima di queste morbose attenzioni una 40enne piacentina, cassiera in un supermercato cittadino, la cui sofferta vicenda è stata descritta in tribunale dove oggi 14 marzo è iniziato il processo che vede imputato un piacentino di 29 anni accusato di stalking, difeso dall’avvocato Sara Stragliati (pm Antonio Rubino, giudice Italo Ghitti). Era lui il ragazzo che per mesi, in un periodo a cavallo tra il 2008 e il 2009, avrebbe messo in atto comportamenti tali da sfociare in una denuncia presentata ai carabinieri, per la verità non l’unica.
Secondo la ricostruzione dei fatti suffragata anche dal racconto di una serie di testimoni che hanno sfilato al processo, in quel periodo la cassiera veniva di fatto perseguitata dal giovane che quasi ogni giorno stazionava dalle parti del supermercato cercando di attirare la sua attenzione. Ogni volta che comprava qualcosa cercava la cassa dove in quel momento era impegnata la donna. Sguardi continui che hanno costretto l’impiegata a chiedere aiuto più volte alla responsabile e alle colleghe. Un’attenzione morbosa di cui ormai lo staff del supermercato era a conoscenza e che provava a proteggerla. In un’occasione la ragazza aveva anche cercato di rifiutare, a fatica, un regalo che il ragazzo le aveva lasciato sulla cassa. In un’altra era stata attesa nel parcheggio sotterraneo dello store. L’uomo conosceva ormai le abitudini e l’auto della 40enne che a un certo punto aveva provato anche a usare la vettura di genitori per provare ad eludere la preoccupante pressione. Pare che una volta la vettura sia anche stata sfregiata. La donna aveva sempre più paura e sono iniziate anche le assenze dal lavoro, sempre più frequenti. Il medico di famiglia, ascoltato in tribunale, ha addirittura riferito che era caduta in uno stato di ansia e depressione dalla quale ancora oggi non si è ripresa. Il processo è stato poi rinviato al prossimo 23 maggio.