Tre mesi al Mondiale: Balotelli, Pablito e la leggenda di Luis Silvio

Alla fine lo speriamo tutti. Cosa? Vedere Balotelli fare tre gol al Brasile nella finale dei Mondiali 2014. Però adesso… come si fa a difenderlo? Soprattutto dopo l'anonima partita contro l'Atletico in Champions? Non lo si difende, ma lo si può solo aspettare, sperando… nell'effetto Mundial! Ma chi visse sperando morì…

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Il capitano del Pro Piacenza Luca Matteassi su Balotelli. "E' un giocatore fortissimo! Anche se non è abituato a fare una stagione giocando sempre dal primo minuto, forse è per questo che non riesce a dare continuità alle proprie prestazioni. La testa non sempre lo aiuta… forse prima di arrivare alle grandi squadre avrebbe dovuto fare un po' di gavetta nelle serie minori, questo lo avrebbe aiutato a crescere non solo tecnicamente". 

 

 

 

Il Mundial del 1982 però ci riporta alla mente l'allora Paolo Rossi. Alla vigilia del match con il Brasile di Falcao, Pablito, prima di diventare un eroe, era considerato ancora un oggetto misterioso, un giocatore finito dopo il lievissimo coinvolgimento nello scandalo scommesse del 1980.  Qualche giornalista lo paragonò addirittura a Luis Silvio. Ma…chi caspita era Luis Silvio?

Nell’estate del 1980 la Pistoiese voleva anche lei il suo campione brasileiro e decise di ingaggiare un gioiellino ancora nascosto da schierare nella massima Serie appena conquistata. Quel campioncino in erba doveva essere Luis Silvio, ma ben presto dimostro’ di non essere quel fuoriclasse che tutti avrebbero voluto vedere: non vinceva un contrasto, non riusciva a fare un contropiede inciampando più volte nel pallone. Un autentico disastro: divenne in breve l’oggetto misterioso della Pistoiese. 
Finendo presto in tribuna Luis Silvio preso dalla nostalgia, quindi fece armi e bagagli e tornò in Brasile con le pive nel sacco. Diventando il bidone per eccellenza tra gli stranieri dopo la riapertura delle frontiere calcistiche. Dopo il suo addio in Italia cominciarono a nascere diverse leggende popolari. Chi diceva che aveva cominciato a bere, altri dicevano…ma no… fa il cameriere a Rio tra belle figliole in topless. Altri ancora si dissero certi di averlo visto ( per caso?) Nella videocassetta porno dell'amico…ma non era molto zozza. Tutte cose false, la storia dell'ala era ben diversa.

Luis Silvio vive oggi in Brasile, a Marilia, città a circa 450 chilometri da San Paolo e alla Gazzetta ha anni fa dichiarò: Sono stufo delle bobagens (sciocchezze) che voi italiani scrivete su di me. Il mio secondogenito ogni volta che su “Google” digita “Luis Silvio Danuello” è sommerso dalle bugie sul conto di suo padre. La balla più grossa è quella dei gelati allo stadio di Pistoia: lasciai l’Italia nel 1981 e non sono più tornato. Appurato che il venditore di cornetti alla panna gli assomigliava solamente cosa accadde nel 1981? Sempre alla rosea: All’ aeroporto di Roma incontrai i dirigenti della Pistoiese e un signore mi chiese: “Sei una punta?”. Risposi di sì, perché avevo capito “ponta”, con la o, che in portoghese vuol dire ala. Io quello ero: un’ala destra, una ponta direita. Firmai e mi ritrovai centravanti, fuori ruolo. Un disastro. Da me si aspettavano tanti gol, ma ero uno specialista del cross e al massimo potevo fare la seconda punta, con la “u”, come dite voi. Punta, ponta: rovinato da una vocale

 

 

I più scafati dissero anche che fu lui ad ispirare la storia del mitico film l'Allenatore nel pallone con Lino Banfi nella parte di Oronzo Canà, partito per il Brasile con un truffaldino mediatore (ammiratore di tanga femminili) per scoprire nuovi talenti. In Italia arrivò tale Aristotele alla Longobarda… una neo promossa proprio come Pistoiese… anche lui soffriva di saudade come Silvio, ma per salvare la panchina del tarantolato, ben prima di Conte, alla fine della pellicola si trasformava in campione dando una nuova veste a Luis Silvio. 

Balotelli fallo per la nazionale italiana… scaccia la leggenda di Luis Silvio…