Poliziotti processati per droga, condanne pesanti: dai 7 ai 9 anni – VIDEO

Processo ai poliziotti che avevano chiesto il rito abbreviato, sostanzialmente confermate le richieste dell'accusa. Il gup Gianandrea Bussi ha inflitto pene severe che variano da 7 anni e 4 mesi, la più bassa, ai 9 anni di reclusione. L'attesa sentenza è stata letta intorno a mezzogiorno. Nel dettaglio: la pena più alta è stata inflitta a Paolo Bozzini con 9 anni e 72mila euro di multa (il pm aveva chiesto 9 anni e 8 mesi); a Luca Fornasari 8 anni e 4 mesi più 50mila euro (richiesta pm 12 anni e 2); a Luciano Pellilli 7 anni e 8 mesi più 48mila euro (richiesta pm 8 anni e 2); a Paolo Cattivelli 7 anni e 4 mesi più 44mila euro (richiesta 7 anni e 8 mesi); a Giorgio Cavaciuti 7 anni e 6 mesi (richiesta pm 7 anni e 10). "È stato confermato l'impianto accusatorio, la sentenza dimostra che avevamo visto giusto – ha dichiarato il procuratore capo Salvatore Cappelleri, che ha voluto assistere alla lettura della sentenza – È stato un impegno notevole, un lavoro intenso seguito insieme da ottobre 2012 fino ad oggi. Il sistema ha dato prova di saper ripulire ciò che va ripulito, anche se sarebbe stato non normale il contrario. Ora finisce per noi questa prima fase, anche se manca ancora la parte del processo in dibattimento". Cappelleri ha ringraziato per il lavoro svolto i carabinieri del Nucleo investigativo comandanti da Rocco Papaleo e il sostituto procuratore Michela Versini. Anche Versini ha confermato il grande impegno profuso nell'indagine e si è detta soddisfatta della sentenza letta dal giudice. Un'indagine certamente particolare. "Abbiamo avuto a che fare con un mondo diverso, dove tutti hanno lavorato con grande passione giornalmente. È stato faticoso, ma anche soddisfacente. Anche in indagini di questo tipo ci vuole la cautela. Certo, l'aspetto spiacevole è che le forze dell'ordine sono il braccio destro della magistratura e in questo caso erano degli indagati. Spiacevole per noi è per tutto l'intero sistema".

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Deluso e molto duro a fine lettura il commento dell'avvocato Luigi Alibrandi che insieme al collega Vittorio Antonini assiste Cattivelli, il quale è stato assolto per i capi di imputazione del favoreggiamento alla prostituzione e per un episodio di falso mentre condannato per lo spaccio e per un altro episodio di falso: "Il trattamento del giudice è stato più severo delle richieste del piemme – ha detto Alibrandi – Certo ci aspettavamo molto meno. Ci sono stati documenti falsi che lui non ha sottoscritto ed è stato invece ritenuto responsabile. Come fa a rispondere di falso uno che non ha firmato un documento. È una giurisprudenza inquietante quella che si sta formando a Piacenza. Quando vengono sconfessate esigenze elementari di logica, prevale la delusione. Ricordiamoci che l'eccessivo rigore è ingiustizia". Gli altri legali difensori Paolo Veneziani e Stefano Piva (per Fornasari e Bozzini), Stefano Sarchi (Pellilli) e Andrea Perini (Cavaciuti) hanno annunciato il ricorso in appello. Per le motivazioni il giudice ha chiesto 90 giorni.