Donne, lavoro e ricerca. Cinque esperienze al femminile raccontate in S.Ilario

Ci sono stelle e stelle, quelle Michelin che può vantare una chef piacentina come Isa Mazzocchi e quelle verso le quali volano le astronavi progettate da Amalia Ercoli Finzi, ingegnere aerospaziale, vero e proprio pioniere nel suo campo, prima donna laureata in ingegneria aerospaziale e ancora attiva presso l’ Agenzia Spaziale Italiana.

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Loro, assieme a Donatella Depperu, economista direttrice del Dipartimento di Scienze Economiche e Sociali presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Valentina Saffioti e Mariagrazia Bizzarri, top manager rispettivamente di AstraZeneca e Vodafone, hanno animato questo pomeriggio in Sant’Ilario la tavola rotonda, moderata dalla giornalista Nicoletta Bracchi e intitolata “Donne, Lavoro, Ricerca, Innovazione. Un posto per le donne ?”.

L’ incontro è stato organizzato dal Coordinamento femminile della CISL, il cui “perno”, Claudia Gnocchi, ha parlato ai nostri microfoni di una ideale continuazione dell’ 8 marzo: “Abbiamo voluto proporre un tema nuovo – ci dice – cioè come le donne riescano ad emergere nel campo del lavoro e della ricerca. Le donne hanno sempre faticato a distinguersi in posizioni di rilievo e in ruoli prettamente maschili, come nell’ambito della ricerca, appunto. Le donne sono sempre di più anche scienziate ma quando devono ottenere posizioni lavorative di rilievo, all’ apice della carriera, faticano a imporsi”.

Non è facile essere donna in generale ma non è semplice esserlo, in Italia e nel campo della ricerca, in un paese che in questo settore investe molto poco e che vede ancora forti pregiudizi di genere.

A scardinare queste convinzioni è stata, prima nel suo campo, Amalia Ercoli Finzi, la cui famiglia aveva origini piacentine, ingegnere aerospaziale, alla quale abbiamo chiesto come ci si senta a lavorare in un ambito prettamente maschile: “Mi trovo benissimo, mi difendo e mi faccio apprezzare. E’ un campo maschile ma non un campo chiuso, nel quale le donne potrebbero avere tante opportunità. Nel nostro settore non esistono confini,ci sono soltanto i molti e impegnativi progetti spaziali”.

Uno di questi la riguarda molto da vicino: la missione Rosetta, iniziata esattamente dieci anni fa con il lancio di una sonda spaziale, sta per giungere al suo epilogo. Il prossimo 22 maggio questa sonda incontrerà la cometa Churyumov-Gerasimenko e con una speciale trivella preleverà campioni di materiale che verranno analizzati, trasmettendo poi i risultati sulla Terra. Una missione di cui Amalia Ercoli Finzi è “la mamma” e con la quale potremo capire meglio l’ evoluzione della vita sul nostro pianeta, alla ricerca di quegli aminoacidi che potrebbero averla fatta scaturire.

Ma la ricerca spaziale è fatta di continue tappe e continui traguardi da raggiungere e così, mentre la missione Rosetta è ancora in pieno svolgimento, si pensa alle missioni su Marte, sia quelle robotizzate (già realtà) che quelle umane ma per questo bisognerà aspettare un po’ più di tempo.

Una cosa è certa, come ci dice Ercoli Finzi: “Nella fase di progettazione dei voli umani su Marte, ho fatto sottoscrivere che nell’ equipaggio, composto da sette astronauti, almeno quattro fossero donne” e così, assieme al nome di Neil Armstrong, primo uomo sulla Luna, si potrebbe parlare di una prima donna su Marte.

Dalle stelle del cielo a quelle della cucina con Isa Mazzocchi, piacentina e orgogliosa di esserlo, chef del ristorante “La Palta” a Bilegno, in Valtidone, insignito di una stella Michelin, il maggior riconoscimento in campo enogastronomico che premia un lavoro fatto di ricerca, tradizione e un pizzico di modernità.

“In questo momento, in un campo maschile – afferma la chef stellata – tante donne stanno cercando di imporsi ma è abbastanza difficile. Tutti i giorni è una continua ricerca verso una innovazione che non ci può essere senza tradizione e bisogna conoscere a fondo le nostre radici per portarle al giorno d’oggi”.

Sui coking show, che oggi coinvolgono anche i più piccoli, secondo Isa Mazzocchi si tratta di una moda e quindi – come tale – passerà, mentre “i bambini dovrebbero fare i bambini” anche se la sua infanzia si è svolta tra i fornelli dell’ osteria di famiglia dove ha iniziato molto presto, a lavorare tra i fornelli, “aiutando a fare le specialità che prevedevano la manualità, come pasta fresca o biscotti, e che facevano diventare il lavoro un gioco”.

Insieme a tanti altri colleghi, Isa Mazzocchi è un’ ambasciatrice della cucina piacentina e in questo frangente, con l’ Expo in vista, che secondo la chef è una grandissima opportunità, si cerca di fare gruppo con gli altri chef piacentini, scambiandosi idee per portare la cucina di casa nostra al di fuori dei confini locali.