Amici, colleghi, autorità ed esponenti del mondo imprenditoriale. Una folla composta e commossa questa mattina si è stretta attorno ai famigliari di Vito Neri nella splendida cornice di Santa Maria di Campagna. Padre Cesare del Convento sei Frati minori di Santa Maria di Campagna ha celebrato la messa per l'ultimo saluto al noto e stimato giornalista scomparso mercoledì all'età di 84 anni. Collaboratore di Libertà, di Cronaca e dell'Osservatore Romano, autore di libri e pubblicazioni, Vito Neri era stato anche amministratore pubblico nella giunta Guidotti come assessore e aveva lavorato a lungo per l'associazione Industriali curandone la comunicazione. Folla delle grandi occasioni dunque per dire addio a un grande personaggio della recente storia piacentina e per abbracciare la moglie e il figlio Giorgio.
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Si celebrano questa mattina alle 9,30, nella basilica di Santa Maria di campagna i funerali del noto giornalista e intellettuale Vito Neri, scomparso mercoledì 12 marzo all'età di 84 anni.
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Piacenza piange la morte di Vito Neri. Intellettuale, giornalista e politico piacentino, Vito Neri si è spento nel pomeriggio (12 marzo) all’età di 84 anni. Nel corso della sua brillante carriera era stato anche assessore comunale all’Urbanistica della giunta Guidotti (1998-2002), sempre al fianco dell’associazione dei Liberali piacentini. Ha scritto libri e collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui Libertà, l’Osservatore Romano, La Cronaca di Piacenza.
Il ricordo di chi l'ha conosciuto bene:
Vito Neri girava col Foglio sotto al braccio. Era una delle sue letture preferite. Lo teneva piegato in due con alcune parti sottolineate a biro accanto ai suoi appunti. Poi si sedeva alla scrivania, metteva gli occhiali e iniziava a scrivere. Questa è una delle immagini più nitide di Vito Neri, scomparso oggi pomeriggio all'età di 86 anni. Editorialista di Libertà prima e di Cronaca poi, uomo di cultura, personaggio molto noto a Piacenza anche per aver ricoperto il ruolo di assessore nella giunta Guidotti, capitava spesso di trovarlo in giro di notte sotto i portici di Piazza Cavalli. A Vito piaceva far tardi a parlare di politica e di tutto ciò che accadeva in città. Anche in redazione arrivava la sera tardi, col basco sulla testa e il pezzo scritto rigorosamente a mano, in corsivo. Non amava i computer, diceva di voler imparare a scrivere sul pc ma non ci ha mai veramente provato. Era della vecchia scuola, Vito. Carta e penna. A battere i suoi articoli sul computer ci pensavano gli altri. Vito si sedeva accanto al giornalista di turno, tossiva, "ci sei?", e iniziava a dettare lentamente prima di farsi stampare il pezzo e di rileggerlo con cura con le mani sulle orecchie per isolarsi dall'esterno. Poi, per sdebitarsi, t'invitava al bar, dove ti dava consigli sullo stile di scrittura e sul comportamento da tenere con questa o quell'altra fonte. Di Piacenza sapeva praticamente tutto. Conosceva la storia, i personaggi, i palazzi, le chiese, le vie. Era un piacentinista, uno attaccato alla sua città, e s'arrabbiava quando leggeva qualcosa che lui avrebbe scritto in maniera diversa, sempre pronto al confronto – a voce alta ma sempre con tono bonario – col giornalista di turno, prima di estrarre il Foglio e di rimettersi a scrivere.
Filippo Merli
Il cordoglio del presidente della Provincia Massimo Trespidi
"La scomparsa del giornalista Vito Neri mi rattrista e mi colpisce profondamente". Così il presidente della Provincia Massimo Trespidi a seguito della notizia della scomparsa di Vito Neri. "Esprimo – ha continuato Trespidi – a nome della Giunta e del Consiglio provinciale il cordoglio dell'Amministrazione provinciale per la scomparsa di un uomo dalle riconosciute doti umane e professionali sia in ambito giornalistico sia in quello amministrativo e politico. Piacenza perde una figura di straordinaria cultura".