Progetto “Fair play”, gran finale per gli alunni del Mattei di Fiorenzuola

Gran finale per gli alunni dell’Istituto Mattei di Fiorenzuola impegnati nel progetto “Fair play”. Nella mattinata di lunedì 10 marzo i ragazzi delle classi IA e IB ITT hanno portato a termine il percorso di studio e di esperienza relativo al tema della regole nel vivere civile e, in particolare, nel mondo dello sport, con un evento conclusivo in cui hanno presenziato a tutti gli studenti delle classi prime dell’Istituto il loro lavoro. “Un progetto iniziato a settembre con la “Battibue cup” – hanno spiegato i ragazzi – una competizione calcistica che ha visto coinvolte le due classi prime dell’ITT e che è proseguito con diverse attività in cui è stato possibile riflettere sul concetto di lealtà nella vita e nello sport, svolgendo diversi lavori di gruppo e dividendosi i compiti”. In diritto gli alunni hanno affrontato la differenza tra norma giuridica e norma morale per poi concentrarsi sul fair play in Italia, in Europa e nel mondo. E’stato poi approfondito l’argomento sottoponendo un questionario inerente il fair play nella pratica sportiva e nella quotidianità a un campione di studenti della scuola. Parallelamente è stato analizzato il concetto di regola/e e l’importanza del rispetto delle stesse per vivere bene in ogni contesto.
Il convegno è stato reso speciale dalla partecipazione di numerosi rappresentanti locali del mondo sportivo tra cui Alessandro Guazzaloca, preparatore atletico, e Luca Tencati, centrale della Copra Elior Piacenza, Società neo vincitrice della Del Monte Coppa Italia. Per l'occasione i due sono stati omaggiati, in apertura dei lavori, dalle immagini della vittoria che hanno commosso i protagonisti e riempito di entusiasmo il pubblico.
I biancorossi, incalzati dalle domande dei ragazzi, hanno risposto in modo diretto e incisivo e invitano in più occasioni a riflettere che non c’è benessere senza educazione né risultato senza rispetto della norma e senza impegno personale.
Essere giocatori professionisti richiede impegno e sacrificio. Bisogna ad esempio fare squadra superando le difficoltà e le incomprensioni che nascono da personalità e caratteri diversi e, per giocare all’unisono e sentirsi parte di un unico corpo ci vuole rispetto delle regole. Ci sono squadre molto forti che non realizzano questa unione e con il tempo perdono la loro energia. “Il collante di una squadra – sottolinea Guazzaloca – è la condivisione delle regole. Un gruppo è compatto se condivide comunità di intenti e filosofia di lavoro”. Non c’è quindi traguardo che non implichi un mettersi in gioco, non c’è vittoria che non contempli l’esercizio della virtù e della correttezza. 

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