Giornata mondiale del rene, ambulatori aperti all’ospedale di Piacenza

Giovedì 13 marzo ricorre la giornata mondiale del rene, dedicata alla prevenzione delle malattie renali, che colpiscono 6 milioni di italiani e che sono in continuo aumento. L'iniziativa che coinvolge contemporaneamente decine di centri italiani, è promossa dalla Società italiana di Nefrologia (SIN) e la Federazione internazionale del Rene sotto l'Alto Patronato della Presidenza della Repubblica.

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Nella giornata gli ambulatori del reparto di Nefrologia e Dialisi del Guglielmo da Saliceto rimarranno aperti per sensibilizzare la popolazione. Medici e infermieri saranno a disposizione per informare parenti e cittadini sulle malattie renali. Nell’ambito dello stesso progetto di divulgazione e prevenzione ad aprile è previsto un secondo appuntamento in piazza Cavalli. In una tenda allestita per l'occasione, grazie al contributo della Croce Rossa Italiana e alla disponibilità dei medici e del personale infermieristico della Nefrologia, i cittadini potranno controllare la pressione arteriosa, eseguire test urinari gratuiti e ricevere informazioni sul proprio rischio nefro-cardiovascolare.

"La valutazione nefrologica – sottolinea il primario Roberto Scarpioni – permette di riconoscere una eventuale malattia renale e mettere in campo, negli stadi iniziali della patologia, tutte le strategie dietetiche e terapeutiche oggi a disposizione per rallentare l'evoluzione verso lo stadio terminale di insufficienza renale e prevenire la eventuale necessità di dialisi o trapianto renale". I dati di uno studio regionale presentati la scorsa settimana a Bologna, al quale sta partecipando anche il reparto piacentino, confermano il risultato positivo nel bloccare l’evoluzione delle malattie renali se l’intervento del nefrologo è precoce. “In Nefrologia seguiamo ambulatorialmente quasi un migliaio di pazienti con malattia renale a vari stadi. Un numero maggiore è gestito nelle fasi iniziali insieme ai medici di medicina generale che hanno ruolo importante nel riconoscere e filtrare i pazienti a rischio”.

PER APPROFONDIRE

La malattia renale cronica (MRC) è una patologia in costante crescita ogni anno ed è ormai un problema clinico e sociale importante. È realistica la stima che nella popolazione adulta non meno di un individuo su dieci abbia un grado d'insufficienza renale moderata, cioè una funzione renale ridotta rispetto alla norma: in Italia è stimato che il 10-12 per cento della popolazione abbia un iniziale danno renale ma il problema rimane ancora poco conosciuto e sottovalutato perché spesso clinicamente asintomatico, almeno nei primi stadi della malattia. Le giornate mondiali del rene hanno lo scopo di portare l'attenzione sull'importanza della prevenzione delle malattie renali (prevenzione primaria) nonché sulla necessità di rallentare la loro evoluzione (prevenzione secondaria) e di prevenire le gravi e devastanti complicazioni cardiovascolari innescate dalla insufficienza renale avanzata (prevenzione terziaria). L'iniziativa si aggiunge alle altre già organizzate durante l'anno dalle maggiori società scientifiche che si occupano di rene e dallo stesso reparto di Nefrologia del nostro ospedale.

Con pochi esami semplici e poco costosi, è possibile accertare la presenza di una malattia renale e stabilirne il grado secondo una classificazione clinica, semplice e applicabile in tutto il mondo.

I fattori di rischio per la diagnosi e la progressione della malattia renale cronica sono in gran parte comuni a quelli per le malattie cardiovascolari. I malati di diabete, di ipertensione arteriosa, di malattie cardiache, soprattutto se in età avanzata, i fumatori, gli obesi, chi utilizza abitualmente farmaci antidolorifici ed antiinfiammatori, hanno maggiore probabilità di esserne affetti.

Il messaggio importante e sempre più attuale è che la malattia renale cronica è un segnale serio anche di malattia cardiovascolare. Alterazioni della funzione renale o dell'esame dell'urina possono comparire ben prima che il paziente avverta sintomi di danno al cuore (cardiopatia ischemica) o che indagini strumentali o di laboratorio possano evidenziare la malattia cardiovascolare. Un intervento precoce centrato sui malati con malattia renale cronica aumenta le possibilità di successo della prevenzione ed anche della cura delle malattie cardiovascolari.