Che aria (inquinata) tira a Piacenza? Dibattito in Fondazione

L’ aria di Piacenza non è sicuramente tra le più salubri. Nessun comune che si trovi in Pianura Padana è esente. L’ inquinamento è, certamente, più sentito nelle grandi aree urbane ed industriali e la nostra città non fa certamente eccezione.

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Lo ha dimostrato, qualora ce ne fosse bisogno, anche la tavola rotonda di ieri sera, organizzata presso l’ Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dal comitato “piacentini per l’ aria” che prosegue nella sua battaglia contro l’ inquinamento in città.

L’ associazione spontanea di cittadini – presentata lo scorso dicembre – ha già messo in cantiere diverse iniziative, tra cui una raccolta di firme con la quale si chiede all’ amministrazione comunale, tra le altre cose, di non autorizzare la richiesta fatta da Tecnoborgo (società che gestisce l’ inceneritore piacentino) di importare rifiuti da fuori provincia per far funzionare l’ impianto di teleriscaldamento, di incentivare la mobilità sostenibile migliorando il trasporto pubblico e di rivedere al più presto un piano urbano del traffico e del trasporto pubblico in chiave antismog.

Ieri sera in apertura di serata è toccato a Marco Dadà, portavoce del comitato, introdurre i relatori che si sono susseguiti: Giuseppe Biasini, direttore di Arpa Piacenza; Giuseppe Miserotti, medico e presidente Isde Emilia-Romagna e Roberto Sacchetti, segretario della Federazione Italiana Medici Pediatri.

Il quadro che viene fuori dalla serata, se da un lato può essere incoraggiante, pensando che la qualità dell’ aria migliora leggermente, dall’ altro è avvilente poiché partiamo da una base molto brutta, qualitativamente parlando, della nostra atmosfera.

Ci sono segnali di allarme molto importanti, soprattutto in Val Padana, come dice il Dott. Miserotti. Nonostante Piacenza sia piccola, è stata verificata, attraverso uno studio al quale lo stesso Miserotti ha partecipato, la correlazione tra l’inquinamento e l’ aumento di alcune patologie cardiovascolari.

“Non abbiamo avuto aumenti di criticità negli ultimi anni – afferma invece il Dott. Sacchetti – e la situazione è sostanzialmente stazionaria. Il problema dei bambini è molto delicato e dobbiamo stare attenti che un allarme non si trasformi in una paura eccessiva che comporti restrizioni nei confronti dei bambini stessi”.

Un messaggio di speranza arriva dal direttore di Arpa Piacenza, Giuseppe Basini: “E’ vero che la Pianura Padana e le nostre città siano inquinate ma non è vero che siamo in fondo alla classifica. Ci sono situazioni, purtroppo, peggiori della nostra e non è vero che va sempre tutto male. Grazie all’ attenzione dei media si sta facendo molto e possiamo dire timidamente che l’ aria sta leggermente migliorando e sono convinto che se avessimo fatto queste indagini venti anni fa avremmo trovato situazioni peggiori di quella attuale che continuiamo a tenere sotto controllo”.