AGGIORNAMENTO 3 marzo ORE 15 – Escavatori al lavoro da questa mattina e area transennata con recinzioni arancioni, visibili da lontano. E facce tese, c'è da dirlo. Sono le facce dei responsabili Eni, arrivati oggi in forze per studiare la situazione e parlare direttamente con gli operatori della ditta specializzata Servizi Ambientali Oltrepò ai quali la stessa Eni ha affidato l'opera di bonifica del terreno di Quartazzola sul greto del Trebbia tra Gossolengo e Gragnano, ai piedi del nuovo ponte Paladini. Bonifica per tentare di “ripulire” il suolo e il sottosuolo dalle migliaia di litri di gasolio che ieri, domenica 2 marzo, sono fuoriusciti dalla conduttura dell'oleodotto presa d'assalto da una banda di ladri nelle cui intenzioni, poi abortite, c'era proprio il furto di “gasolio da autotrazione”.
Si erano preparati con un furgone già predisposto con tre maxi-taniche da mille litri l'una e con una pompa d'aspirazione; il piano era forzare la botola del punto d'accesso alla condotta, perforare la condotta stessa e “succhiare” il carburante. Qualcosa però è andato storto, l'impianto artigianale installato per il furto del prezioso liquido (sempre più ambito da bande professionali di ladri) ha ceduto e il gasolio ha iniziato a fuoriuscire con una pressione enorme. Il furgone (poi risultato rubato nel Milanese) era completamente intriso di liquido infiammabile e i ladri lo hanno abbandonato sul posto rinunciando al bottino.
Nel frattempo tutto il terreno circostante è stato invaso di carburante. Non è ancora chiaro quanto tempo sia passato dall'incidente occorso ai ladri e l'allarme lanciato dalla pattuglia dei carabinieri che ieri pomeriggio, passando sul ponte, si è accorta della cosa. Ma senz'altro ore, visto che il furto è molto probabile che sia stato messo a segno di notte o al massimo all'alba. Questa mattina la Procura era ancora in attesa della relazione ma nel frattempo, su disposizione dell'Arpa regionale, Servizio territoriale di Piacenza, è stata disposta la bonifica e, ieri, l'intervento della Protezione civile per tentare di contenere i danni. Fortuna ha voluto che il terreno fosse già saturo d'acqua per le piogge di questi giorni e di conseguenza l'infiltrazione di idrocarburi potrebbe essere limitata; ma di certo la cosa va verificata e in ogni caso la bonifica va fatta.
AGGIORNAMENTO 3 marzo – Sono state avviate in mattinata le operazioni di bonifica da una società incaricata dall' Eni e che sta costruendo la pista del cantiere. Per domani è previsto l'arrivo dei mezzi che si occuperanno di "aspirare" dal terreno il gasolio, mentre l'Arpa sta effettuando i rilevamenti. Le indagini sono affidate ai carabinieri di Piacenza.
NOTIZIA 2 marzo – Migliaia di litri di gasolio sparsi su un'ara di decine di metri quadrati a due passi dal Trebbia, località Quartazzola, tra Gragnano, Gossolengo e Piacenza. «Situazione critica» l'ha definita il dottor Vittorino Francani, responsabile del Servizio territoriale dell'Arpa dell'Emilia Romagna intervenuto oggi pomeriggio su segnalazione dei carabinieri di Piacenza. E sono stati proprio i militari dell'Arma ad accorgersi di quello che si è poi rivelato una sorta di disastro ambientale: una banda di ladri di gasolio – tipologia di furto in costante aumento – aveva deciso di salire di livello e di andare ad approvvigionarsi di carburante non tanto dai serbatoi dei mezzi di trasporto ma direttamente alla fonte.
Nel mirino della banda la conduttura dell'Eni, l'oleodotto che trasporta gasolio e viaggia sottoterra e che in alcuni punti ha degli accessi per la manutenzione. Si tratta di grosse botole, chiuse ma a quanto pare senza allarme, che danno accesso direttamente alle condutture. I ladri, attrezzatissimi, avevano deciso di colpire il “pozzo” sul greto del Trebbia vicino al nuovo ponte Palladini. Forzate le porte in acciaio, si erano preparati con una pompa per l'aspirazione del gasolio e con tre taniche da mille litri l'una caricati nel cassone di un furgone rubato nel Milanese. Un colpo perfetto: zona isolata, nessuna abitazione nei dintorni e passaggio praticamente nullo.
Qualcosa però è andato storto: quando hanno perforato la conduttura per applicare il rudimentale apparecchio per l'aspirazione, la pressione del liquido ha avuto la meglio sulla saldatura. Una sorta di geiser di carburante che ha completamente inondato il furgone, reso inagibile se non a rischio di esplosione (addirittura il cruscotto era un'unica pozza di liquido verdastro), oltre a spargersi tutto intorno. I carabinieri l'hanno visto dalla tangenziale e sono intervenuti. Capito di cosa si trattava hanno contattato direttamente il numero verde d'emergenza che si trova nei pressi della botola e, in remoto, i gestori dell'oleodotto – che nel frattempo continuava a “sputare” gasolio – hanno interrotto la fornitura. Il terreno era completamente impregnato. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e, come accennato, i responsabili dell'Arpa.
«Per fortuna non c'è l'acqua nelle immediate vicinanze e il terreno è saturo dalle recenti piogge – ha detto il dottor Francani – ma in ogni caso la situazione è molto critica. Ora però abbiamo la possibilità di intervenire nell'immediato quello che si rileva in superficie e a partire da domani con una bonifica del terreno». E' stata comunque attivata la Protezione civile che già oggi provvederà con mezzi idonei ad aspirare il gasolio «per evitare che possa penetrare nelle profondità del suolo», con tutti i danni che ne conseguono.