Partecipazione/esclusione. Definito ufficialmente il tema della settima edizione del Festival del Diritto che si terrà come di consueto nell'ultimo weekend di settembre, dal 25 al 28. Il direttore scientifico Stefano Rodotà, ieri a Piacenza per incontrare i commissari in Comune, non ha voluto anticipare come di consueto i nomi di eventuali ospiti, ma ha piuttosto fatto una riflessione generale "su un'edizione che – ha precisato – sarà anche una sorta di bilancio delle edizioni precedenti". Partecipazione ed esclusione dunque, temi che investono tante sfere dal sociale, non solo quella politica. "Partecipazione è qualcosa che pone seri problemi, non sempre positivi. Questo è l'unico festival di un certo peso che è legato fin dall'origine alla partecipazione, per il rapporto che si è sempre avuto con il Consiglio comunale e perché si è sempre allestito un programma partecipato". Dal 2008, prima edizione, il programma del festival è "ingrassato" dalle 48 pagine alle 88 attuali. "Il programma è denso, per questo abbiamo voluto anticipare il confronto con la città e con il Consiglio comunale". Ecco una selezione dei temi trattati: rapporto tra partecipazione e rappresentanza (il rifiuto della delega, l'abitudine all'uso della rete anche in politica che ormai non può farne a meno), l'Europa (deve dare indicazioni che orientino in maniera comune le decisioni?); la costruzione di un bilancio partecipato (quali le istituzioni che possono permettersi di realizzarlo, le mutazioni di un ambiente); basta il principio della maggioranza per prendere le decisioni, o servono maggioranze qualificate?; la disuguaglianza delle distribuzioni delle risorse (la disoccupazione, la crescita delle povertà, quali possono essere le risposte?). Si parlerà naturalmente anche dell'astensionismo, come forma di non partecipazione voluta. E anche dell'uso di Internet e della rete, "dei tweet", come forma di partecipazione. Non verrà ignorato il fatto che alle porte c'è l'Expo 2015. "Non ignoriamo il fatto che il prossimo anno a Milano vi sarà l'Expo 2015 . Il primo festival dedicò svariati temi all'alimentazione, al diritto al cibo, argomento che verrà affrontato nell'esposizione universale. Non voglio dire che siamo stati buoni profeti, ma siamo sul pezzo. Anche per quanto riguarderà l'individuazione del tema del festival del 2015, terremo conto dei temi dell'Expo, perché cadrà in concomitanza. Non possiamo perdere questa occasione". Come detto non ha anticipato nulla sugli invitati, si è limitato a dire che "puntiamo più a invitare cariche istituzionali (non è escluso che torni il presidente delle Camera Laura Boldrini o che "esordisca" quello del Senato Piero Grasso) che politici visto che in passato abbiamo avuto dei forfait all'ultimo. Comunque sia, tutti coloro cui chiediamo di partecipare al festival, lo fanno con grandissimo trasporto. Incontro anche degli stranieri che ci chiedono quando possono tornare al festival". Contro il festival del diritto si sono espressi Marco Tassi del Pdl ("non capisco che senso abbia e i temi trattati sono sbagliati. Bisognerebbe ad esempio parlare delle riforme, come quella della giustizia, che non fanno governi che non sono stati votati dal popolo") e Filiberto Puztu (Forza Italia): "Qui a Piacenza la gente partecipa poco, siamo stati costretti a cambiare i regolamenti delle consulte perché la gente non partecipa. I comitati? Nascono per interessi particolari in opposizione con scelte dell'amministrazione. Vedo che la partecipazione oggi si concretizza solo in protesta". Putzu si è poi chiesto come mai il festival "non riesce decollare ed ha sempre questa etichetta di sinistra".