Il 20 febbraio scorso è stato aperto, su disposizione del Provveditorato regionale di Bologna, il nuovo padiglione all’interno della casa circondariale piacentina. La struttura, allo stato, ospita una parte di detenuti già ristretti nel vecchio istituto e, a regime, sarà destinata a detenuti provenienti dalla regione, per un totale di 200 unità. Lo dichiara la direttrice Caterina Zurlo in una nota stampa.
"Si tratta di condannati a pene non elevate – spiega la nota – che non presentano problematiche di natura sanitaria e con una condotta penitenziaria corretta, secondo parametri indicati dall’Amministrazione regionale. La struttura si sviluppa su 5 piani: un piano terra che ospita una sala convegno, uffici ed aule ed una grande e moderna cucina, e quattro piani superiori che accolgono ciascuno una sezione detentiva di 16 camere a 3 posti letto di 22 mq. cadauna e 1 camera attrezzata per l’handicap con 2 soli letti.
La capienza di ogni sezione è di 50 unità. Ogni camera detentiva è dotata di bagno con doccia ed in ogni sezione è prevista un’ampia sala che sarà utilizzata come refettorio comune. Muovendosi dal piano terra, ove è previsto anche un locale medico, si incontra la sezione ALDEBARAN, quindi ANTARES, poi SIRIO ed infine VEGA.
Da sempre l’uomo ha alzato lo sguardo al cielo, per cercare qualcosa a lui non facilmente percepibile… risposte, conforto, sostegno, speranza, Fede…. Noi crediamo che all’interno di un carcere, all’interno di alte mura, questa ricerca diventi più profonda e si faccia più forte. Da qui, i nomi delle sezioni, ognuna identificata visivamente da un dipinto raffigurante la stella, a cura di un ospite dell’istituto, D.P., dotato di grande maestria nell’arte del disegno e della pittura.
Il regime di sorveglianza è affidato sostanzialmente alle telecamere, all’automazione, ai sistemi di allarme, e prevede una sorveglianza da parte del personale di custodia di tipo dinamico e non fisso. Le stanze rimarranno aperte dalle ore 9,00 alle 19,30, orario di rientro in stanza, dopo una giornata dedicata alla socializzazione, allo stare insieme, ai corsi scolastici o ricreativi offerti, allo stare all’aria aperta".
Il direttore intende ringraziare tutto il personale: di polizia penitenziaria, dell’area educativa, dell’area contabile, che ha creduto in questa esperienza, nuova per tutti, e che si è prestato ad operare con professionalità e impegno, anche in affanno e in momenti non sempre facili, per arrivare poi alla meta. Tanto rimane ancora da fare, ma si è certi che si potrà contare sull’apporto del volontariato e degli enti locali per la realizzazione di iniziative condivise che offriranno nuovi contenuti alla carcerazione.