Vicolo cieco dedicato all’ideatore dell’alfabeto per non vedenti: è polemica

Una scelta che farà discutere. Il Comune ha intitolato una strada all’inventore dell’alfabeto per non vedenti, Louis Braille. Nulla di strano, anzi, un gesto encomiabile. Se non fosse che la via in questione è in realtà un vicolo cieco. La singolare scelta sta facendo il giro d’Italia tra sorrisi e disappunto.

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Si celebra oggi infatti la Giornata Nazionale del Braille e l’amministrazione comunale ha deciso di presentare il proprio personale tributo intitolando una via all’inventore. Non è chiaro se la scelta della giunta sia voluta o frutto di una coincidenza, ma all’ideatore dell’alfabeto per ciechi è stato intitolato un vicolo…cieco. La via in questione si trova alla Besurica, è una traversa di via Perfetti, nei pressi di via Turati. L'inaugurazione è avvenuta questa mattina, venerdì 21 febbraio, alla presenza del sindaco Paolo Dosi e dei rappresentanti dell’Unione italiana Ciechi. 

Non sorride affatto il consigliere comunale del Pdl – Nuovo Centrodestra Giovanni Botti: “Di sicuro abbiamo lanciato una nuova battuta a Crozza per le sue imitazioni di Bersani: “Se la decisione è stata pensata volutamente, diciamo che non è stata proprio una scelta azzeccata. Se è stato un puro caso, si può dire che è andata ancora peggio. Intitolare un vicolo cieco a Braille, inventore dell'alfabeto per i non vedenti, è l'ennesimo colpo basso al buon senso. Di sicuro abbiamo lanciato una nuova battuta a Crozza per le sue imitazioni di Bersani: "Oh ragazzi, siam mica qui a intitolare i vicoli ciechi a Braille…siam pazzi?”.

“Sarà l'ultima occasione per ridere che ci offre questa Amministrazione, o il peggio deve ancora venire?”.

La replica del sindaco Paolo Dosi: "Ironia fuori luogo"

"Siamo profondamente amareggiati per quanto apparso su alcuni siti anche di carattere nazionale. Questa facile ironia ci lascia particolarmente perplessi perché i motivi per cui abbiamo deciso, come Amministrazione, di dedicare la via a Louis Braille sono molto più seri della barzelletta del vicolo cieco. Quella strada dedicata a Braille è, soprattutto per le persone non vedenti e per coloro che hanno difficoltà motorie, un punto nevralgico, in quanto consente l’accesso a strutture di incontro e di socialità, quali la parrocchia di S.Vittore, il centro civico e commerciale (che comprende diversi servizi decentrati), un centro per la fisioterapia e altri servizi molto utili per tutti i cittadini, ma soprattutto per chi ha necessità particolari. Tutto questo senso dell’umorismo ci sembra totalmente fuori luogo, soprattutto perché privo di qualsiasi analisi e conoscenza della realtà cittadina. Non è un caso che, stamani all’inaugurazione, fossero presenti anche gli esponenti dell’Unione Italiana Ciechi e degli Ipovedenti, ben lieti dell’intitolazione della strada a Braille, in questo luogo nevralgico per la zona e soprattutto per i non vedenti. Concludendo, questa scelta non è dettata dall’imminenza del Carnevale, ma dalla ragione e dalla sensibilità".

L'Unione ciechi sdrammatizza: "Non ci offendiamo"

Giovanni Taverna, presidente provinciale dell’Unione italiana ciechi, non entra nella polemica e anzi, smorza i toni con una battuta e ricordando l’impegno profuso per questa intitolazione: “Dovendo scegliere una strada hanno scelto una strada nuova. Mi rendo conto dell’ironia, ma qui la scelta era tra il niente e qualcosa. Poi io non ci vedo, per cui me la sono fatta descrivere – ha scherzato -. Sarà anche chiusa ma è una bella via. E poi ci abbiamo messo 17 anni, finalmente abbiamo trovato un sindaco e un’amministrazione che ci ha accontentato, non vedo perché fare polemica. Poi è vero, avevamo proposto delle alternative, come un giardinetto, ma da decenni il regolamento della commissione toponomastica prevede l’intitolazione solo a residenti di Piacenza e provincia. Superate le resistenze regolamentari, non essendo Braille piacentino, secondo me la decisione politica è stata di sensibilità verso ciechi e non vedenti”. ​