Violenza sessuale di gruppo nei confronti di una minorenne piacentina. E’ l’accusa per la quale era ricercato da gennaio un 24enne siciliano, condannato a sei anni di carcere. Nelle scorse ore è stato arrestato a Milano dai Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Piacenza. C.A le sue iniziali, pluripregiudicato, irreperibile dal gennaio scorso quando si era sottratto all’esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bologna per violenza sessuale di gruppo.
Il provvedimento restrittivo definitivo emesso dall’Autorità Giudiziaria nel gennaio 2014 a seguito di una condanna a 6 anni di reclusione per violenza sessuale di gruppo, rimaneva inevaso in quanto l’interessato si rendeva irreperibile.
Il fatto contestato risale al maggio 2005 quando il reo, all’epoca minorenne, aveva costretto una ragazza minorenne residente in questa provincia a subire rapporti sessuali completi. Unico imputabile all’epoca dei fatti, si avvaleva della complicità di due minorenni, in particolare uno teneva bloccata la ragazza e l’altro la intimoriva puntandogli un coltello.
Il catturando è stato bloccato nel quartiere Comasina di Milano, all’interno di una scuola di danza di proprietà dell’attuale compagna – ignara del provvedimento restrittivo a carico del reo – ove lo stesso si era rifugiato sotto falso nome.
I militari dell’Arma sono giunti alla localizzazione al termine di lunghi ed articolati servizi di osservazione e pedinamento tra la provincia di Piacenza e l’hinterland milanese che hanno permesso di stringere il cerchio delle ricerche.
Il giovane latitante aveva una grande capacità di mimetizzazione, aspetto che ha reso davvero complesse le operazioni di ricerca: basti pensare che si informava sui fidanzati delle sue ex e in giro si faceva chiamae con i loro nomi per confondere le acque. Ma non solo furto di identità, il giovane stava attento agli spostamenti, ai luoghi che frequentava e dormiva nella scuola di danza in cui lavorava.
"Abbiamo una squadra catturandi che lavora davvero a 360 gradi, riuscendo a scovare i punti deboli della latitanza del ricercato" così il comandante Luca Pietranera commenta la brillante operazione messa in atto dal Nucleo Investigativo. "In questo caso si parla di un'indagine durata per diversi mesi, resa ancora più difficile dal fatto che l'uomo si trovava in un'altra provincia".