La Confedilizia ha presentato – nel corso di una conferenza stampa, alla quale ha partecipato anche il Presidente confederale Corrado Sforza Fogliani – tre proposte innovative per il settore immobiliare, senza costi per l’apparato pubblico statale e locale, al quale porteranno anzi nuove entrate o risparmi di spesa. Tre misure praticate solo all’estero che sarebbero in grado di rivitalizzare il settore degli scambi immobiliari, portando fiducia ed entusiasmo nell’avvenire a tutti gli italiani di buona volontà.
La prima proposta prevede l’introduzione di agevolazioni fiscali per le permute immobiliari, una modalità di trasferimento e scambio di immobili che – se adeguatamente incentivata – consentirebbe di sbloccare un considerevole numero di immobili che giacciono invenduti, permetterebbe una riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, impedirebbe ulteriore spreco di territorio per nuove costruzioni, alimenterebbe un’attività edilizia che da molti anni è in grave difficoltà, ripristinando parte dei posti di lavoro perduti e producendo anche gettito per l’Erario.
Con la seconda proposta, si suggerisce l’introduzione di una disposizione che tenda a diminuire il gravame fiscale locale attraverso il trasferimento a comitati spontanei di cittadini dell’organizzazione di servizi e della manutenzione di strade e piazze, in cambio di una detassazione relativa all’Imu, alla Tasi o ad altri tributi locali. Si tratta di un’applicazione pratica, concreta, antiburocratica (che salva da una smodata fiscalità) del principio di sussidiarietà.
La terza proposta consiste nell’attribuire ai Comuni la facoltà di permettere ai proprietari l’affrancamento di un immobile o terreno edificabile dall’Imu e dalla Tasi tramite il pagamento di un numero di annualità delle imposte che ciascun ente può determinare. Il bene affrancato dall’Imu e dalla Tasi con un versamento acquisirebbe un più rilevante valore di mercato. A loro volta i Comuni potrebbero aver interesse a un introito immediato di forti somme, da destinare per esempio ad investimenti o anche per risanare il bilancio, fra l’altro liberandosi così dalle incombenze burocratiche (con relativi costi) legate all’imposizione, e anche dal possibile contenzioso.
Nel corso della conferenza stampa, la Confedilizia ha inoltre esposto ulteriori misure di cui il settore immobiliare necessita, per le quali sul sito Internet dell’Organizzazione è disponibile un documento nel quale le stesse sono dettagliate, così come sono disponibili schede illustrative delle tre misure innovative sopra indicate. Le misure in questione riguardano: il ripristino della deduzione Irpef del 15 per cento per i redditi da locazione; l’estensione dell’esenzione Imu per gli immobili invenduti; la liberalizzazione delle locazioni ad uso diverso dall’abitativo; la fissazione per legge al 4 per mille dell’aliquota Imu per gli immobili locati; l’eliminazione della tassazione Irpef delle case non affittate; la semplificazione della cedolare secca sugli affitti e l’ampliamento del suo ambito di applicazione.