Lanterne cinesi “atterrate” nel bel mezzo di un deposito di carburante a Fiorenzuola. Per chi non le conoscesse, le lanterne in questione utilizzano lo stesso principio che fa volare le mongolfiere: sono composte di un corpo di carta appoggiato su una struttura rigida, al cui interno viene posta una fonte di calore in cera combustibile. Quando viene accesa la fiamma, la lanterna si alza in volo finché la fiamma rimane accesa, dopo di che plana lentamente al suolo.
Ebbene, alcuni giorni fa il titolare del deposito carburanti Eni di via Scapuzzi, recandosi al lavoro, è rimasto a bocca aperta e brividi freddi devono avergli percorso la schiena: a terra, di fianco a contenitori di materiale infiammabile c’erano alcune lanterne cinesi, fortunatamente spente. Se uno degli oggetti volanti fosse finito all'interno della struttura con la fiamma ancora parzialmente accesa sarebbe potuto accadere davvero l’irreparabile. L’assessorato all’Ambiente del Comune di Fiorenzuola invita i cittadini a prestare la massima attenzione nell’utilizzo di tali lanterne cinesi: “Il vento rende imprevedibile il luogo della loro ricaduta, dunque c’è il rischio di incendio nel caso di atterraggio della lanterna ancora accesa su prati, alberi e, appunto, nei pressi di siti dove sono presenti materiali altamente infiammabili. Si invita dunque alla massima prudenza”.