Saipem: “Nessuna chiusura”. Cgil: “Bene, ora regolarizzi i rapporti di lavoro”

AGGIORNAMENTO – “La notizia relativa alla presunta chiusura della scuola di saldatura di Cortemaggiore è destituita di ogni fondamento; essa rappresenta per Saipem un centro di eccellenza per la formazione del nostro personale, che pertanto non abbiamo alcuna intenzione di chiudere”. Con queste parole la dirigenza di Saipem smentisce le voci inerenti un possibile trasferimento in Croazia del Centro di ricerca per tecnologie di saldatura.

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Soddisfatti i sindacati: “La smentita crea speranza e fa piacere a noi e ai lavoratori” spiega Floriano Zorzella della Cgil. Zorzella però torna a chiedere comunque un incontro con l’azienda: “Chiediamo alla Saipem un confronto con l’obiettivo di definire le modalità e i percorsi formativi dell’azienda. Crediamo sia necessario che l’azienda valorizzi le competenze non più attraverso contratti da 20 giorni come accade ora, ma attraverso processi di consolidamento occupazionale”.

 


Cortemaggiore, scuola di saldatura Saipem in Croazia? 80 posti a rischio

L’officina di saldatura della Saipem di Cortemaggiore trasferita in Croazia? Pare essere la volontà, espressa dal responsabile del sito, che comporterebbe la chiusura entro l'anno. La scelta comporterebbe la perdita di diversi posti di lavoro, circa 80 tra precari e non, di lavoratori italiani, e anche di residenti nel Piacentino, a vantaggio di manodopera rumena che verrebbe portata, a quanto pare, fino alla chiusura del sito a Cortemaggiore. “Troppa incertezza, vogliamo vederci chiaro” ha detto Floriano Zorzella della Cgil. A questo propostito, le organizzazioni sindacali, hanno chiesto la convocazione di un confronto l’azienda, mentre la stessa Saipem ha rassicurato attraverso un suo portavoce che non vi sarebbe nulla da temere per i lavoratori coinvolti.