"Grave atto di scorrettezza". Così i sindacati Fp Cigl, Cisl Fp e Uil Fpl stigmatizzano la firma dell'accordo in Regione da parte dell'Ausl, dell'Anpas e della Croce Rossa che ha permesso la permanenza a Piacenza della centrale del 118 e dei servizi ad essa legati. O meglio, i sindacati non se la prendono tanto con il contenuto dell'accordo – comunque positivo per il territorio – ma lamentano la mancata convocazione e minacciano azioni legali. Pubblichiamo di seguito la nota congiunta arrivata dai tre sindacati confederali.
"Apprendiamo a mezzo stampa di un protocollo tra Regione, ANPAS e CRI firmato ieri in regione a Bologna sul trasferimento della centrale operativa 118 a Parma. Consideriamo positivo il fatto che si sia arrivati ad un accordo politico che mette in equilibrio le richieste del territorio piacentino con i programmi regionali previsti ma rimaniamo stupiti dall’apprendere, sempre a mezzo stampa, di un “documento di carattere tecnico” sottoscritto dall’Ausl di Piacenza, ANPAS e CRI sulle “opportunità organizzative e di valorizzazione dei professionisti dell’azienda di Piacenza nel sistema territoriale”.
Abbiamo chiesto più volte di aprire un confronto sul tema in oggetto ed in particolare sulle eventuali ricadute sul personale di cui, ricordiamo, siamo i soli rappresentanti e titolari alla contrattazione ma, ad oggi, non vi è stata alcuna convocazione. Riteniamo quindi la firma di questo documento un grave atto di scorrettezza nell’ambito dei normali rapporti di relazioni sindacali. Riservandoci di valutare ogni opportuna azione, al fine di tutelare gli interessi dei lavoratori coinvolti, chiediamo un incontro urgente nel quale affrontare gli argomenti oggetto del documento tecnico sopraccitato".