In 400 a Roma per manifestare. Sono i militanti del Comitato 9 dicembre che da tempo protestano contro la classe politica attuale ritenuta dagli attivisti causa di questo stato di crisi. Presente anche una delegazione di Piacenza, il gruppo che ormai siamo abituati a vedere campeggiare a Barriera Genova. Giacomo Modica, della sezione locale, ci parla di un presidio che dura da venerdì scorso, tutt’altro che tranquillo. “Siamo approdati venerdì in piazza Partigiani, abbiamo cercato di accamparci con tende ma ci è stato impedito dalle forze dell’ordine che in più occasioni ci hanno caricato. Siamo in attesa di ottenere i permessi ma le autorità non hanno voluto sentire ragioni e hanno inviato polizia e carabinieri a sgomberare il presidio. Abbiamo cercato di raggiungere Montecitorio e lì sono successi i fatti più gravi con violenti scontri con la polizia. Con noi ci sono anche donne e bambini, molti attivisti sono rimasti feriti e hanno dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso”.
Modica però racconta alcuni aspetti importanti di questi concitati momenti: “Innanzitutto devo ammettere che tra le nostre fila si sono annidati violenti e provocatori che hanno fatto precipitare la situazione. Secondariamente ho visto poliziotti e carabinieri caricarci con le lacrime agli occhi. Credo condividano la nostra battaglia e tutto avrebbero voluto fare tranne che agitare i manganelli contro di noi”.
Ora addirittura i manifestanti hanno deciso di occupare una chiesa chiedendo asilo politico al Vaticano: “Ci siamo appellati alla carità cristiana e abbiamo scritto al Vaticano affinché ci ospiti. Nel frattempo abbiamo raggiunto la chiesa di Santa Maria Maggiore occupandola. Il parroco, invece di comprendere le nostre ragioni, ha chiamato la polizia e di nuovo siamo stati caricati. Ora siamo in attesa di regolarizzare un nostro presidio per poter continuare la nostra protesta, lontani possibilmente dai facinorosi: noi vogliamo mettere in atto una rivoluzione, sì, ma pacifica”.