Da un piccolo seme una grande pianta. I 350 anni del Cardinale Alberoni

Sono state presentate oggi presso la biblioteca del Collegio Alberoni le iniziative per la celebrazione del 350esimo anniversario della nascita del Cardinale Giulio Alberoni.

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L’ Opera Pia Alberoni, assieme al Collegio omonimo e a una nutritissima schiera di Istituzioni, tra cui Comune e Provincia di Piacenza, Enti e associazioni, hanno predisposto un denso programma di eventi per rendere omaggio questa importante figura: un uomo di Chiesa ma anche un abile e lungimirante politico che, purtroppo, conobbe anche l’ esilio, il carcere e fu persino in procinto di salire al Soglio Pontificio.

Padre Erminio Antonello, superiore del Collegio ha illustrato il percorso celebrativo che dalla prossima settimana e per tutto il 2014 proporrà incontri, momenti di studio e di riflessione che culmineranno, il 24 maggio, con una giornata nella quale si celebrerà il “compleanno” del porporato piacentino, nato il 21 maggio 1664.

Assieme ad Alberoni sarà ricordato anche un altro storico Cardinale piacentino, ma di epoca più contemporanea: Agostino Casaroli, del quale ricorre il centenario dalla nascita.

Entrambi – come ha detto Padre Antonello nel suo intervento – si sono distinti per aver manifestato sempre gratitudine per quanto avevano ricevuto dalla vita.

Ambedue i porporati hanno in comune, tra le altre cose, quella di aver intrecciato relazioni internazionali: Alberoni con la Spagna di Re Filippo V, della quale divenne Primo Ministro, e Casaroli tessendo quella che viene definita la “ost-politik vaticana”, ovvero la realizzazione di un dialogo con i paesi dell’ Est Europa, assoggettati al regime sovietico.

Monsignor Lino Ferrari ha poi ricordato il denso programma degli avvenimenti per commemorare questa figura ecclesiastica e politica che è stata Giulio Alberoni.

Erano presenti all’ incontro, oltre ai già citati Antonello e Ferrari, l’ assessore Tiziana Albasi, in rappresentanza del Comune, il vicepresidente della Provincia di Piacenza, Maurizio Parma, il presidente dell’ Opera Pia Alberoni, Giorgio Braghieri, il Capo Delegazione FAI di Piacenza Alberto Valentini, il Rettore del Seminario Vescovile e rappresentante della Diocesi di Piacenza, Don Michele Malinverni e Danilo Pautasso della Banca di Piacenza.

Per quanto riguarda gli eventi in programma, si parte già dal prossimo 16 febbraio: alle 16 la Galleria Alberoni aprirà le sue porte con una speciale visita guidata, curata da Maria Rosa Pezza, referente progetti didattici del Collegio Alberoni, che guiderà i visitatori alla scoperta delle attività, degli usi e degli avvenimenti nei primi cinquant’anni dell’ istituzione piacentina volta alla formazione sacerdotale, voluta proprio da Alberoni.

Alla visita guidata seguirà, alle 17,30, un concerto dell’ Accademia della musica di Piacenza che condurrà i presenti in un itinerario musicale attraverso musiche della seconda metà del ‘700 e componimenti conservati nel Fondo musicale del Collegio.

Giulio Alberoni – breve biografia

Di umili origini, era figlio di Giovanni degli Alberoni, giardiniere, e di Laura Ferrari, cucitrice. La coppia ebbe sei figli.

Rimasto orfano di padre all'età di dieci anni, lavorò come bracciante o giardiniere fino all'età di quindici anni. Ebbe i primi contatti con la Chiesa nell'umile posizione di incaricato alla cura degli interni della cattedrale di Piacenza, tra l'altro si occupava anche delle campane della Cattedrale. Svolgendo questo incarico, si guadagnò il favore del vescovo Barni che gli permise di prendere i voti sacerdotali e lo associò, come canonico al Capitolo della Cattedrale.

Ma fu oltre confine che il giovane Alberoni  si fece apprezzare: durante la guerra di successione spagnola, infatti, rese servigi a Luigi Giuseppe di Borbone-Vendôme (detto il Grand Vendôme),comandante delle forze francesi in Italia, il generale, al suo rientro in Francia, volle che Alberoni lo seguisse e qui il prelato si fece apprezzare da Luigi XIV. Nel 1712 venne nominato agente consolare del Ducato di Parma alla corte di Spagna, diventando uno dei favoriti del re. Negli anni successvi proseguì la fortuna di Alberoni che venne nominato Primo Ministro, poi Duca e Grande di Spagna, quindi vescovo di Malaga.

Nel 1717, Papa Clemente XI, acconsentendo alle pressioni di Filippo V, lo creò cardinale diacono di Sant' Adriano. Come Primo Ministro, l'Alberoni fece scelte di politica economica decisamente avanzate per i suoi tempi. Lo scopo principale che si prefiggeva era di trasformare la Spagna in una nazione industrializzata, anticipando di molto ciò che sarebbe avvenuto nel XIX secolo.

Tuttavia le alterne vicende della corona Spagnola, coinvolta in guerre per la conquista della Sardegna e della Sicilia, gettarono discredito sul porporato piacentino, ritenuto responsabile della situazione che aveva visto tutto il resto dell’ Europa schierarsi contro gli iberici.

Il 5 dicembre 1719 gli venne ordinato di lasciare il paese e, giunto a Genova, venne arrestato in attesa della decisione del Sacro Collegio ma riuscì a scappare e si rifugiò sugli Appennini. Ancora più tardi, nel 1723 le accuse contro di lui furono ritirate e addirittura venne proposto come pontefice, ottenendo dieci voti, nell’ elezione che vide salire al Soglio di Pietro, nel 1724, Benedetto XIII.

Il successore di Benedetto, Clemente XII, eletto nel 1730, lo nominò legato in Romagna. A Ravenna fu ricordato per aver avviato la costruzione del nuovo canale naviglio e del nuovo scalo portuale. Ma incorse nella disapprovazione del pontefice a causa delle misure forti ed insostenibili con cui cercò di ridurre la piccola repubblica di San Marino ad assoggettarsi a Roma (occupazione alberoniana). Di conseguenza, venne rimpiazzato da un altro legato nel 1740 e poco dopo si ritirò a Piacenza dove venne nominato dal papa amministratore dell'ospedale di San Lazzaro che fu poi soppresso a causa della sparizione della lebbra dall’ Italia.

Al suo posto venne istituito l’ odierno Collegio dedicato all’ educazione al sacerdozio.