Catturare con la danza l’impeto della giovinezza, attraverso una scrittura del corpo sfrontata e allo stesso tempo innocente. È quello che fa Enzo Cosimi con il suo spettacolo “Calore”, in scena a Piacenza venerdì 14 febbraio alle ore 21 al Teatro Gioia di Piacenza, il nuovo spazio di Teatro Gioco Vita in via Melchiorre Gioia 20, in questa stagione sede di tutta la programmazione dedicata alla danza contemporanea. Si tratta del terzo appuntamento del cartellone 2013/2014 di Teatro Danza della Stagione di Prosa “Tre per Te”, organizzata da Teatro Gioco Vita – direzione artistica di Diego Maj – con Fondazione Teatri, Comune di Piacenza e sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano, Cariparma, Iren.
Al termine della rappresentazione Alessandra Zioni, psicologa psicoterapeuta presso presso l’Unità Operativa Neuropsichiatria Psicologia Infanzia Adolescenza del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze Patologiche dell’Azienda USL di Piacenza, si confronterà con gli artisti sui temi dello spettacolo. Modera l’incontro Roberto De Lellis, che cura il cartellone di teatro danza, realizzato con la collaborazione di AterDanza.
“Calore”, titolo del primo lavoro coreografico di Enzo Cosimi, negli anni ‘80 enfant terrible della nuova danza italiana debutta a Roma nel settembre del 1982. Il pezzo, impostato su un’energia vigorosa e ritmi serratissimi, era nato per interpreti nondanzatori pur riconoscendosi in pieno in una scrittura di danza.
Regia, coreografia, scena e costumi sono di Enzo Cosimi, interpreti Francesco Marilungo, Riccardo Olivier, Francesca Penzo, Alice Raffaelli.
L’opera è stata ripresa nell’ambito del progetto RIC.CI – Reconstruction Italian Contemporary Choreography anni Ottanta-Novanta ideato e diretto da Marinella Guatterini. Nato nel 2011, il Progetto ha un sottotitolo eloquente, “Mettiamo in moto la memoria”: la sua principale finalità è infatti riconoscere il passato prezioso, creativamente originale, spesso profetico della nostra coreografia contemporanea. La scelta e il conseguente riallestimento di lavori come “Calore” si propongono di offrire al pubblico odierno pièce d’autore che costituiscono, ormai, la nostra tradizione del nuovo.
Nel primo breve scritto sullo spettacolo Enzo Cosimi scriveva: «La realtà è devastata da gelide atmosfere, pensiamo di voler “annusare” una nuova aria, un nuovo vento in cui l’energia nel suo ritornare al nulla senza illusione, abbia come qualità un senso di profonda serenità, di caldo, di calma relativa». Lo spettacolo è un viaggio visionario dove all’interprete è richiesto un processo di regressione che serve come traccia per disegnare un età dell’infanzia e dell’adolescenza infinita. Giuseppe Bartolucci, teorico del nuovo teatro mai dimenticato, scriveva sullo spettacolo: «Qui la ginnastica e la danza si fanno avanti e vengono corrose, il sudore è accettato come passaggio, la fisicità è fatta pervadere di accensioni a catena e senza fine, la risorsa del riposo e dell’intervallo non viene accettata di principio». Ora, grazie alla sua ricostruzione, “Calore” si qualifica profetico battistrada di successivi gruppi di teatro, e di danza internazionale. La partitura è affidata a un quartetto di giovani: l’ondivaga regressione all’infanzia e l’avanzamento verso l’adolescenza, in una coreografia ben strutturata, coincide con un viaggio interiore alla ricerca della soggettività.
Quindi ben venga un progetto illuminante di recupero del repertorio della coreografia contemporanea italiana, auspicando che le nuove generazioni di autori e di spettatori possano dare un nuovo sguardo alla nostra memoria storica coreografica.