Aree militari, Foti (Fd’I): “Il Comune non faccia passi da gambero”

Critico il consigliere di Fratelli d’Italia Tommaso Foti sull’atteggiamento del Comune in materia di aree militari. “In più occasioni,  ho richiesto in consiglio comunale al Sindaco Dosi di presentare allo stesso una sua proposta sulle aree militari, per verificare se vi fosse la possibilità di approvare un documento che esprimesse la posizione di tutta la città. Ovviamente – aggiunge Foti – la richiesta è caduta nel vuoto, segno distintivo di questa giunta”.

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“Non si capisce perché si continua ad insistere per un immediato rilascio dell'area dell'ex Pertite – continua Foti – e nulla si fa per il rilascio di quell'enorme area verde costituita dalla parte del vallo farnesiano oggi nascosta, ivi compresi i bastioni e il Castello che ben pochi piacentini conoscono. Per non parlare del deprecabile silenzio sul futuro del Polo di Mantenimento Pesante”.

“La strada di un  rilascio delle aree militari a spizzichi e bocconi – conclude Foti – serve a niente e a nessuno, se non rientra in un piano generale che definisca, nel tempo, quali aree devono restare utilizzabili per i militari e quali destinate ad un uso diverso”.

 

IL COMUNICATO DI TOMMASO FOTI

"Per anni ci siamo sentiti dire che era il governo di centro-destra che non voleva sbloccare la vicenda delle aree militari a Piacenza. Sono passati oltre due anni e mezzo dalle proposte che il Ministero della Difesa ha presentato, molti di più da quando il Comune ebbe a commissionare un master plan al Politecnico e si continua a navigare a vista" lo afferma Tommaso Foti, consigliere comunale di Fratelli d'Italia.

"Non metto in dubbio che ad alcuni possa risultare particolarmente interessante la lettura dell'elenco degli immobili ritenuti dismissibili dal Ministero della Difesa, ma – aggiunge l'esponente di Fratelli d'Italia – non è con le letture degli elenchi, né con i conciliaboli da salotto che si governa il futuro dei piacentini."

"In più occasioni,  ho richiesto in consiglio comunale al Sindaco Dosi di presentare allo stesso una sua proposta sulle aree militari, per verificare se vi fosse la possibilità, dopo il necessario e dovuto confronto, di approvare un documento di sintesi che esprimesse la posizione di tutta la città. Ovviamente – aggiunge Foti – la richiesta è caduta nel vuoto pneumatico che è il segno distintivo di questa giunta."

"Ora, saranno anche suggestive le proposte che ci vengono presentate su questa o quell'area militare, ma siamo sicuri ad esempio – chiede l'esponente di Fratelli d'Italia – che l'ex ospedale militare abbia per il Comune lo stesso interesse di vent'anni fa?"

"Quando con l'amministrazione Guidotti si valutò il suo recupero per trasferivi la cittadella degli uffici pubblici, si pensava – ricorda l'esponente di Fratelli d'Italia – anche ad un coinvolgimento della Provincia e dell'Asl. Oggi la prima ha risolto i suoi problemi di spazi con una razionalizzazione degli uffici, disdettando anche numerosi contratti di locazione, mentre l'Asl si è fatta una sede propria a Piazzale Milano."

"E così pure non si capisce il motivo per cui si continui ad insistere per un immediato rilascio dell'area dell'ex Pertite – evidenzia Foti – e nulla si dica per ottenere il rilascio di quell'enorme area verde costituita dalla parte del vallo farnesiano oggi nascosta, ivi compresi i bastioni e il Castello che ben pochi piacentini, figuriamoci i turisti, hanno avuto la possibilità di ammirare. A tacere dell'assordante e deprecabile silenzio sul futuro del Polo di Mantenimento Pesante."

"La strada di un  rilascio delle aree militari a spizzichi e bocconi – conclude Foti – serve a niente e a nessuno, se non rientra in un piano generale che definisca, nel tempo, quali aree devono restare utilizzabili per i militari e quali destinate ad un uso diverso. Il volere correre dietro alle scorciatoie istituzionali serve solo a fare passi da gambero. E ce lo conferma il fatto che da 20 anni, chiusa l'esperienza della amministrazione Guidotti, di discussioni e di tavoli, piccoli o grandi, se ne sono fatti tanti, ma di aree militari non se ne è portata a casa neanche una."