Tanti auguri Facebook. La piazza globale e virtuale compie oggi dieci anni.
Il popolare social network creato da uno studentello universitario di Harvard, di nome Mark Zuckerberg, è diventato in poco tempo un marchio mondiale e un’ azienda dal fatturato superiore al bilancio di alcuni stati europei.
Da giugno 2013 è il sito più visitato del mondo e anche a Piacenza ha preso piede e in dieci anni si sono moltiplicati coloro i quali hanno un account.
In occasione di questo importante compleanno abbiamo chiesto ai giovani piacentini se sono su questo social network e qual è l’uso che ne fanno prevalentemente.
Neppure tanto sorprendentemente ci siamo resi conto che nessuno dei nostri intervistati (tutti ragazzi under 25), ci ha detto di non essere su Facebook.Tutti hanno una “bacheca” sulla quale scrivono i loro pensieri, condividono le foto delle vacanze, rendono partecipi amici e parenti.
Per qualcuno è un modo per tenere i contatti con persone lontane, qualcun altro, grazie al popolare social network, ha avuto modo di ritrovare vecchi compagni di scuola mentre altri ancora hanno modo di tenersi informati sui fatti del giorno. L’ informazione passa anche attraverso questo mezzo di comunicazione, nato quasi per gioco, e diventato nel tempo anche fonte giornalistica.
Ma non c’è il rischio – chiediamo – che si comunichi solo attraverso Facebook? I giovani piacentini che abbiamo interpellato ci rispondono di no: “Tanto i miei amici li vedo tutti i giorni anche a scuola” mentre per qualche altro dei nostri intervistati è un modo per tenere i contatti con i colleghi di studio, sparsi in ogni parte del mondo.
LA GENESI DI FACEBOOK – In realtà, come racconta anche il film “The social network”, Facebook ha un predecessore datato 28 ottobre 2003. Si chiamava “Facemash” ed era una specie di gioco con il quale si comparavano le bellezze degli studenti universitari.
Zuckerberg entrò nei database delle università americane, spesso violando complicati sistemi di protezione, e copiò le foto che poi un programma sceglieva e comparava tra loro. Il traffico generato nei primi vagiti di Facemash fece saltare la rete di Harvard non preparata a reggere il traffico di oltre 22 mila visualizzazioni in poche ore.
Dopo essere stato processato e punito dall' università per la violazione dei sistemi informatici e per le vigenti leggi sulla privacy, Zuckerberg ci riprovò con successo qualche mese dopo, a gennaio 2004 con la nascita di “The Facebook”.
Il nome prendeva spunto dal librone, con nomi e foto degli studenti, che le università americane distribuiscono all’ inizio di ogni anno. Il giovane Mark, coadiuvato dall’ amico Eduardo Saverin, iscritto alla facoltà di economia e dal programmatore Dustin Moskovitz, ebbe l’ intuizione di creare il sito e di ampliarlo ad altre università ma ben presto la popolarità valicò i confini universitari e anche dall’ esterno ci si accorse delle potenzialità di questo nuovo mezzo di comunicazione.
FACEBOOK OGGI – Come dicevamo prima, Facebook è oggi una multinazionale, presente in oltre 130 paesi nel mondo e in quelli in cui non viene usato deve fare i conti con la censura locale, così come altri big della rete come Google o Yahoo. Per il resto Facebook è un immenso paese con oltre un miliardo di abitanti nel quale si parlano 70 lingue diverse.
Il fatturato è in continua crescita e supera persino le stime più ottimistiche degli analisti: negli ultimi tre mesi del 2013 il titolo ha raddoppiato il suo valore in borsa e ha recuperato terreno dopo il calo avvenuto nel maggio 2012 quando tra gli operatori di borsa si erano sparsi i dubbi sul modello di business.
I giovani utenti piacentini, però, ci vedono solo un mezzo economico per poter comunicare con amici vicini e lontani.