Protagonista dell'episodio, un cittadino macedone di 45 anni già arrestato nel 2012 e latitante. L'uomo, residente in Val Trebbia, aveva sottoposto la moglie a maltrattamenti e percosse, senza che la donna trovasse il coraggio di denunciarlo alle forze dell’ordine. Le liti frequenti, soprattutto in orario serale e notturno, si risolvevano con pesanti offese, minacce ed anche percosse che l’uomo infliggeva alla moglie.
Furono i vicini, loro malgrado coinvolti nella vicenda, a portare a conoscenza della situazione i carabinieri di Bobbio che nel corso di un primo intervento alla fine del 2012 avevano tratto in arresto l’uomo, esagitato ed accecato dalla rabbia, per resistenza a pubblico ufficiale.
Ciononostante, i maltrattamenti erano continuati, anche in pubblico, sino a rendere necessaria la raccolta di elementi tali da consentire la formulazione di una richiesta di una misura restrittiva alla Procura per il reato di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia.
Interrotto il rapporto coniugale, l'uomo aveva fatto rientro in patria, rendendosi irreperibile e di fatto latitante fino a ieri mattina quando, improvvisamente, si è presentato sotto casa della ex moglie, che per qualche istante pensava di essere nuovamente ricaduta nel solito incubo. I carabinieri della Stazione di Bobbio lo hanno però tempestivamente raggiunto e accompagnato in caserma per la notifica della misura, traendolo in arresto e conducendolo alle Novate.