Andare oltre i pregiudizi, accettare l’altro anche se ci appare diverso, estraneo, brutto e cattivo: ce lo insegna il Teatro del Canguro con “La Bella e la Bestia”, in scena al Teatro Comunale Filodrammatici domenica 2 febbraio alle ore 16.30, per la Stagione di Teatro per le famiglie 2013/2014 “A teatro con mamma e papà” organizzata da Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza – Assessorato alla Cultura in collaborazione con l’Associazione Amici del Teatro Gioco Vita e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano.
Lo spettacolo di teatro di figura, diretto da Lino Terra e interpretato da Vincenzo Di Maio, Agostino Gamba e Cecilia Raponi, sarà replicato per le scuole primarie lunedì 3 e martedì 4 febbraio, sempre alle ore 10 al Teatro Comunale Filodrammatici, per il cartellone della Rassegna di Teatro Scuola “Salt’in Banco”.
È bastata solo una carezza e Bella ha rotto d’incanto quel maleficio che si chiama paura e pregiudizio. È bastato quel gesto perché la
Bestia rivelasse d’un tratto tutta la sua umanità e la sua “bellezza”. Con quella carezza infatti Bella ha dimostrato di essere capace di vedere oltre l’apparenza e di rifiutare l’ovvio e il preconcetto. Di analoghi atteggiamenti i bambini sono naturali “portatori sani” e spesso siamo noi adulti ad incrinare la loro positiva propensione verso l’ “altro” e a suggerire comportamenti in qualche modo discriminanti. Il racconto de “La Bella e la Bestia”, una volta raffinato dai tanti propositi moralistici e in qualche misura didascalici (del resto le due principali versioni della fiaba risalgono al diciottesimo secolo) mantiene questo semplice, ma importantissimo valore: accettare l’altro anche se ci appare diverso, estraneo, brutto e cattivo. Oggi più che mai, quando i modelli imposti dalla nostra società sono sempre più ispirati a canoni di bellezza, efficienza e presunta modernità, diventa sempre più importante, se non addirittura necessario, ritrovare assieme ai bambini quella originaria predisposizione a superare le nostre più superficiali sensazioni.
Il Teatro del Canguro in questo spettacolo ha cercato di sviluppare al massimo l’aspetto immaginifico e magico della storia, dando risalto a quegli episodi nei quali apparentemente sono gli occhi ad essere maggiormente colpiti.