Collegio Alberoni, al via il restauro del telescopio: “Attrattiva per Expo”

 Al via la ristrutturazione del grande telescopio riflettore, di proprietà del Collegio Alberoni, costruito da uno dei più grandi ottici del mondo, Georg Merz. “La soprintendenza – ha spiegato Giorgio Braghieri, presidente della Fondazione Opera Pia Alberoni – ha dato l’approvazione anche per il restauro della Specola. Il costo, insieme ad altri lavori, è di 150mila euro (8mila per il telescopio), proprio per questo stiamo cercando sponsor”.

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Un progetto che non sarà utile solo ai piacentini, vista l’importanza dell’opera ma anche a chi, in vista di Expo 2015, vorrà venire a visitarlo da tutto il mondo. L’intento è infatti di riaprire la Specola, che rappresenta il più antico osservatorio astronomico d’Italia, durante l’evento fieristico del prossimo anno.
“Il telescopio – ha aggiunto Braghieri – verrà utilizzato soprattutto per funzioni didattiche anche perché, a causa dell’inquinamento luminoso, non potrebbe assolvere oggi alle sue antiche funzioni”.

Il restauro della Specola astronomica, ad opera di Aras-Brera, durerà un anno e costerà 8mila e 300 euro. Il finanziatore è Open Care, come ha spiegato l’amministratore delegato Elisabetta Galasso: E’ un onore partecipare al recupero di questi strumenti che verranno utilizzati per scopo didattico”. Il restauratore, invece, si è soffermato sullo stato del telescopio alberoniano: “E’ in condizioni precarie – ha detto Nello Paolucci – e nella cupola ci sono state infiltrazioni di acqua, cosicché lo strumento ha sofferto particolarmente”. Ora lo strumento sarà smontato, trasportato a Milano in laboratorio, verranno analizzati i movimenti e individuate le parti usurate

L’osservatorio astonomico, al collegio Alberoni di via Emilia Parmense, era sorto per iniziativa del professore Manzi nel 1882, al centro dell’orto del Collegio. Si tratta di una vera e propria specola con cupola girante meccanicamente e colonna di granito, come base del cannocchiale.

Lo strumento principale di osservazione di cui è stata dotata è un rifrattore di Merz di 13 cm di diametro, completo di una robusta montatura equatoriale con grandi cerchi graduati in declinazione e ascensione retta, forniti di nonio. Tale rifrattore è corredato anche di moto orario tramite un orologio a pesi. Fra gli accessori ricordiamo l’oculare a luce polarizzata e lo spettroscopio di Merz, a visone diretta, con un triplo sistema a prisma d’Amici quintuplo. Questo apparecchio, applicato all’oculare del cannocchiale, serviva in ricerche solari per lo studio delle macchie e delle protuberanze del sole.

Uno degli scopi principali per cui fu costruito l’osservatorio astronomico, era quello di risolvere il problema dell’ora esatta. Gli strumenti destinati a questa attività erano il cannocchiale dei passaggi e il cronografo Fuess.