“Se non si fanno le riforme di cui il Paese ha bisogno, davvero l’Italia rischia di soffocare in queste difficoltà”. Si intitola “Morire di austerità” (edizioni – Il Mulino) il nuovo volume scritto dal noto economista Lorenzo Bini Smaghi, presentato ieri dallo stesso alla Banca di Piacenza, nella cornice di Palazzo Galli. Presidente di Snam (principale azienda italiana nel ramo del gas) e membro del comitato esecutivo della Banca centrale europea dal giugno 2005 al 10 novembre 2011, Bini Smaghi ha tracciato un quadro dell’economia italiana e internazionale colloquiando con Michele Calzolari, presidente di Assosim. Questa l’intervista che ha concesso a Radio Sound 95/Piacenza24.
Bini Smaghi, quanto è concreto il rischio di morire si austerità che si paventa nel libro?
“Se non si fanno i cambiamenti che altri Paesi hanno fatto o li continuiamo a rimandare, il rischio è davvero che la nostra economia muoia. L’unico elemento di politica economica che resta in piedi è quello dell’austerità che tuttavia produce recessione. Dobbiamo fare le riforme per invertire questa tendenza”.
Quali le responsabilità della politica?
“Quella di riforme promesse ma poi sempre rimandate. E quando non si riescono a fare è molto comodo dare la colpa all’Europa, all’euro. Dobbiamo concentrarci sulle cose che dobbiamo fare noi come Paese”.
Quali le riforme da mettere in campo?
“Le riforme da fare sono nei programmi elettorali. Snellire la burocrazia, la riforma della giustizia, del mercato del lavoro. Cose che sappiamo bene, ma poi in Parlamento non si fanno e allora diventa più facile fare l’austerità”.
E’ vero, come sostengono in molti che l’Europa è in crisi?
“In crisi sono gli stati nazionali, non l’Europa. Gli Stati da soli non riescono ad affrontare problemi globali. L’Europa dovrebbe avere più strumenti, ma sono gli stati che non fanno i passi che occorrono”.
Si parla di rimpasto al governo, qualcuno anche di elezioni. Sarebbe un problema andare oggi alle elezioni?
“I mercati sono preoccupati se non si fanno le cose. Se dovessero servire le elezioni per fare le riforme, allora si facciano. Ma non credo sia quello il punto”.
Nelle settimane scorse si è messo in discussione in ministro del Tesoro Saccomanni.
“Non voglio dare giudizi sui colleghi. Il problema non è il ministro dell’Economia, sono gli altri ministri che devono attuare le riforme”.
Si parla di ripresa nel 2014, quanto sarà reale?
“Nel 2014 si dovrebbe arrestare la caduta, ma non basta. Sarà comunque una ripresa lieve”
Si può avere fiducia?
“Gli italiani possono avere fiducia se cominciano a cambiare anche loro stessi e non aspettarsi sempre tutto dalla politica”.
Expo 2015, un’occasione?
“Expo 2015 è un’occasione, ma non va lasciata da sola. Bisogna agganciarci intorno vari settori per rendere il paese più competitivo”.