Sicurezza nelle imprese agricole, dalla Provincia 250mila euro

Sostegno al mondo agricolo e alla sua sicurezza, grazie agli aiuti provinciali che contano 250mila euro messi a disposizione per migliorare le condizioni di sicurezza delle aziende agricole. La criminalità, probabilmente anche aggravata per colpa della crisi, sta raggiungendo infatti anche le campagne e le aziende agricole che quindi si vedono costrette ad adottare delle precauzioni ulteriori al fine di proteggere la loro attività.

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Bancolat scassinati, gasolio rubato, danneggiamento e furto di attrezzature per lavorare, gli imprenditori agricoli cominciano ad essere stressati da una situazione che sta sfuggendo di mano e che sembra impossibile arrestare; tutto ciò rende ovviamente  maggiormente oneroso un lavoro comunque non semplice e già esposto a rischi ambientali non indifferenti.

“L’ultimo episodio del quale sono stato vittima, afferma Giovanni Manfredi, allevatore di Pecorara e proprietario di alcuni Bancolat, risale solo alla settimana scorsa ma alle spalle ho già subito una media di 2 episodi a settimana. La situazione sta diventando insostenibile, oltre al danno recato dal furto vi è infatti, quello ben più ingente ai macchinari che spesso vanno completamente sostituiti o riparati con costi altissimi.”

“Le aziende sono esasperate, speriamo che l’aiuto messo in campo dalla provincia, afferma Luigi Bisi, Presidente Coldiretti, possa rappresentare un sostegno concreto per i nostri agricoltori.  Ad oggi si rende necessaria infatti l'attivazione di misure ad ampio spettro con il fine di rafforzare le condizioni di sicurezza territoriale e aziendale dai sistemi di video allarme e videosorveglianza, ai sistemi antifurto, dai servizi di vigilanza da parte di Istituti riconosciuti, fino a semplici polizze assicurative specificamente riferite al tema della sicurezza. Insomma oggi le possibilità di prevenzione sono molteplici e il loro impiego assolutamente necessario, senz’altro l’aiuto della provincia le renderanno maggiormente accessibili agli agricoltori. Chiediamo dunque, ai soci interessati di contattare i rispettivi uffici zona per maggiori informazioni circa le modalità di richiesta del contributo.”