Denunciato un napoletano di 41 anni per la cosiddetta truffa del pacco. Si tratta di un nuovo espediente messo in atto da malviventi che dimostra ancora una volta come nonostante gli sforzi, questo genere d crimine non conosca frontiere. L'uomo avvicinava in auto giovani passanti proponendogli telefoni cellulari all'ultimo modello: ai malcapitati spiegava che si trattava di merce non del tutto legale, ma proprio per questo a buon prezzo. Si parlava infatti di Iphone e Samsung Galaxy alla modica cifra di 300-350 euro. I giovani, attratti dall'affare, salivano sull'auto dell'uomo e cominciavano a passare in rassegna quattro tipi differenti di cellulari. Una volta scelto il modello desiderato il napoletano affermava: "Bene, scendiamo che te lo vado a prendere nel baule". A quel punto il 40enne consegnava al cliente un marsupio all'interno del quale, teoricamente, sarebbe dovuto essere contenuto il telefono: questo perché, spiegava, non voleva farsi vedere consegnare in pubblico i telefoni in cambio di soldi, un espediente, insomma, per mascherare la compravendita illegale. Una volta consegnato il marsupio e presi i soldi, il napoletano saliva sulla macchina e si allontanava in fretta e furia. Una volta aperto il borsello ecco la sorpresa: all'interno non c'era il tanto ambito telefono, bensì una confezione di comunissmo sale da cucina. Dettaglio importante, il truffatore sigillava la cerniera del marsupio con della colla, questo per due motivi: innanzitutto il malcapitato, non riuscendo ad aprire la borsa, non scopriva subito il raggiro e dava il tempo al 41enne di fuggire in auto. Secondariamente, impegnati ad aprire il marsupio, i clienti non guardavano il numero di targa.
Tra le vittime del truffatore un ragazzo ecuadoriano di 25 anni il quale, per vergogna, aveva deciso di non denunciare il fatto ai carabinieri. Lo ha raccontato però ad un amico, connazionale di 20 anni. Coincidenza, quest'ultimo alcuni giorni dopo, è stato avvicinato da una persona che gli ha proposto lo stesso identico affare nella zona dell'ospedale. Il 20enne ha deciso di salire sull'auto del truffatore col quale si è recato al parcheggio dello stadio per concludere l'affare in un posto tranquillo. Nel frattempo, però, è riuscito a mandare un sms all'amico raggirato giorni prima: "Sono con il tuo truffatore, manda i carabinieri al parcheggio dello stadio". E così è stato: i militari hanno fermato l'uomo la cui posizione ora è al vaglio degli inquirenti. I carabinieri del Radiomoble stanno cercando di capire se sia lo stesso uomo della truffa al 25enne e, soprattutto, in quanti altri casi ha colpito. Si fa appello a chiunque sia stato raggirato con le stesse modalità a presentarsi alla caserma dei carabinieri di viale Beverora.