Le opportunità dell’entomofagia: “Gli insetti sono il cibo del futuro”

Gli insetti saranno il cibo del futuro? Messaggio difficile da far passare a Piacenza, così come nel resto d’Italia, dove siamo abituati ai nostri piatti tipici invidiati per qualità in tutto il mondo. Eppure, nonostante le diffidenze, sono circa 2 miliardi le persone sulla Terra che comprendono questo tipo di animali nel loro menù giornaliero. Se ne è discusso alla Fondazione, in via San’Eufemia, nel pomeriggio di oggi, mercoledì 22 gennaio, alla presenza di esperti del settore.

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“Sono più o meno 2mila le specie usate da 2 miliardi di persone. Le più comuni, che conoscete anche voi, sono le cavallette, i grilli e le formiche” ha spiegato con nonchalance il professor Paul Vantomme, esperto di insetti del Fao Senior Forestry Officer Non-Wood Forest Products.

Come si supera l’imbarazzo? “Il cibo è molto legato al modello culturale vigente di paese in paese – ha detto, rispondendo alla domanda più comune sull’argomento – ma quelli che li utilizzano nella loro dieta pensano che non sia normale mangiare quello che noi mettiamo nel piatto ogni giorno. Nel cibo niente è normale ma è influenzato dalla cultura. I bambini fino a 4-5 anni mangiano di tutto, anche la terra. Poi arrivano i genitori e li indirizzano”.

Non mancano poi le implicazioni commerciali, anche se bisognerà attendere ancora un po’ prima di vederli sugli scaffali dei nostri supermercati: “Gli sbocchi sono molti – ha detto sempre Vantomme – ma non abbiate paura, non arriveranno domani nei centri commerciali. Il loro primo utilizzo su larga scala sarà nella produzione di mangimi per l’allevamento. Per le galline, gli insetti sono fonte di nutrimento già da qualche tempo. E così si aprono opportunità per le imprese locali di creare lavoro, nuove strade di investimento. Sono utili per reperire proteine, senza importarle da altrove”.

E, naturalmente, Expo 2015 sarebbe “una grande opportunità per far vedere le potenzialità degli insetti. Sia come cibo che per quello che producono, per esempio il miele delle api o tutti quelli utilizzabili in medicina”.

L’incontro in Fondazione rientrava in un insolito appuntamento di CAffExpò: A tavola con gli insetti. Dal punto di vista nutrizionale gli insetti sono ricchi di proteine, vitamine e poveri di grassi e la loro produzione è sostenibile dal punto di vista ambientale. Per questo, il caffExpò, ha voluto rappresentare  un’occasione per conoscere il mondo dell'entomofagia e chiedersi se da tradizione alimentare tipica di alcuni popoli, potrà diventare una risorsa per il futuro dell'intero pianeta.

Ne hanno discusso, Paul Vantomme, tra gli autori del rapporto della FAO, Insetti commestibili. Prospettive per la sicurezza alimentare umana e animale, il ”provocatore” Giovanni Sogari, dottorando Agrisystem, i coordinatori Ettore Capri e Miriam Bisagni, moderati da Piero Cravedi, professore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e hanno partecipato alla realizzazione dell’evento la Fondazione di Piacenza e Vigevano, il Campus Agroalimentare di Piacenza Ranieri – Marcora e il Consorzio Salumi Tipici Piacentini.