"Quando ha ucciso la madre non aveva capacità di volere e la capacità di intendere era alterata dall'aspettativa di giocare il prima possibile ai videopoker e guadagnare soldi". Omicidio di Castelsangiovanni, in udienza davanti al gip Gianandrea Bussi è stato il giorno del professor Matteo Pacini dell'Univeristà di Pisa, l'esperto nominato dagli avvocati difensori Alessandra Salvadé ed Elena Marzi che hanno chiesto il rito abbreviato condizionato. Il perito toscano ha illustrato l'esito del suo studio su Maria Cristina Filippini, la 48enne che all'inizio del febbraio scorso uccise la madre Anna Giuliana Boccenti soffocandola nella sua abitazione di via Mameli a Castelsangiovanni. La Filippini, oggi in carcere, agì in preda a un raptus perché voleva procacciarsi i soldi per andare a giocare alle macchinette. Secondo il perito "la donna era affetta da dipendenza patologica da gioco d'azzardo". "Davanti al giudice ho confermato quello che avevo rilevato ad agosto – ha spiegato a fine udienza Pacini – La questione è il gioco d'azzardo patologico. Dal punto di vista medico-legale si trattava di capire se esso compromette la capacità di intendere e volere, perché non è così assodato in ambito giuridico. Invece secondo la mia tesi questo provoca un'alterazione, rende le persone prive di controllo. Non si è di fronte a una classica allucinazione, ma all'impossibilità di resistere a un impulso. Impulso che si costruisce e diventa ingestibile, compreso nella dipendenza da gioco. Chi c'è l'ha finisce per agire in funzione dell'impulso e non riesce a frenarlo e lo asseconda nella maniera più immediata e meno rischiosa (intento, quello di evitare i rischi, che però non riesce mai). Si finisce per pensare subito a come avere i soldi per giocare anche se questo può comportare l'essere scoperti a distanza di poche ore e il non poter più giocare per sempre. In questo si evince la perdita di controllo". E in questo caso, dunque, la Filippini avrebbe perso il controllo. Più tecnicamente Pacini spiega: "La capacità di volere era abolita, quella di intendere c'era se si valuta in termini di comprensione della realtà; era invece alterata se si considera l'aspettativa, cioè quello che si considera valga la pena di rischiare facendo una previsione del prossimo futuro, in questo caso il pensiero di giocare e guadagnare soldi". Intanto il gip ha conferito l'incarico al dottor Filippo Lombardi come consulente tecnico d'ufficio. Prossima udienza il 21 gennaio.