Confagricoltura Piacenza esprime forti critiche circa la decisione del Presidente della Provincia, Massimo Trespidi, che, pur animato dal condivisibile obiettivo di attuare un’oculata spending review, pare intenda rescindere il contratto d’affitto con il Consorzio Agrario, proprietario dei locali siti al Palazzo dell’Agricoltura di Via Colombo che ospitano gli uffici del settore Agricoltura dell’ente. “Siamo dispiaciuti e preoccupati – commenta Enrico Chiesa, presidente di Confagricoltura Piacenza – per le problematiche che, inevitabilmente, si genereranno nei confronti dell'utenza, per risolvere le quali, ormai quindici anni fa, si era convenuto di concentrare tutte le attività al Palazzo dell'Agricoltura, ottenendo un risultato unico nel panorama nazionale e oggetto di unanimi apprezzamenti”. Confagricoltura Piacenza ritiene che l'informatizzazione dei servizi e la digitalizzazione non potranno, in questo caso, supplire ai nuovi disagi, data la complessità della gestione amministrativa di istanze particolarmente articolate come quelle della programmazione agricola. Il modello organizzativo che si è sostanziato nel Palazzo dell'Agricoltura, in tutti questi anni, dati alla mano, ha contribuito, dal punto di vista dei risultati ottenuti, all'eccellenza piacentina in ambito regionale. “Mentre Piacenza cerca di promuovere il proprio settore primario e le proprie eccellenze, di darsi visibilità e un’immagine coordinata per prepararsi al meglio ad affrontare l’Expo 2015 – rimarca Chiesa – questa decisione è un passo falso che chiediamo di riconsiderare. Comprendiamo le esigenze dell'Ente in termini di spending review, ma riteniamo che potrebbe essere valutata una riduzione anche sensibile dei costi oggi sopportati dall'Amministrazione e considerati, con pari dignità, gli effetti sinergici sopra evidenziati, per evitare, come purtroppo temiamo, un risultato complessivamente negativo dell'operazione. In tal senso chiediamo, senza indugi, al Consorzio Agrario, che nei giorni scorsi ha deliberato di aiutare realtà extraprovinciali in difficoltà, oltre ad un significativo investimento a favore di un pastificio riminese, di considerare in questo caso la valenza sistemica, per gli agricoltori piacentini, della negoziazione abbassando un canone d’affitto che – conclude Chiesa -, con i suoi 240mila euro l’anno, ad oggi è divenuto insostenibile per l’Amministrazione Provinciale”.