Maurizio Beccari è la mente della Bakery sport, la polisportiva piacentina con ambiziosi progetti cestistici e pallavolistici. Il vicepresidente della società biancorossa stila un primo bilancio della stagione della sua “creatura”, nella speranza di poter gioire per risultati positivi per tutto il 2014, dopo una prima fase di campionato altalenante.
Che 2013 è stato per la Bakery Volley secondo te?
La prima parte del 2013 è stata ottima: abbiamo chiuso la scorsa stagione vincendo il campionato con un ruolino di marcia importante per una squadra che ha perso solo 2 partite. Dopo la promozione è partita l’avventura in B1. Abbiamo iniziato bene, purtroppo c’è stato qualche intoppo nella parte finale, che ci ha costretto a cambiare l’allenatore, benché non sia stata una decisione maturata per colpe specifiche del singolo: come sempre quando c’è qualcosa che non funziona purtroppo il tecnico paga più di ogni altro.
Ripercorriamo le tappe di questa stagione. Nelle prime cinque partite la squadra sembrava imbattibile, ma dopo la sconfitta di Padova si è inceppato qualche meccanismo. Cosa è successo secondo te?
Sapevamo che questo gruppo era carente dal punto di vista dell’omogeneità: è composto da alcune giocatrici di categoria superiore come Secolo, Nicolini, Arnoldi o Mazzocchi, ma anche da altre che, al contrario, non avevano mai frequentato il campionato di B1. La società e lo staff hanno lavorato a fondo per dare un’identità alla squadra e, almeno inizialmente, sembrava andare tutto per il verso giusto, forse addirittura più del dovuto.
In seguito però le altre squadre, che hanno il merito di aver lavorato bene, ci hanno conosciuto meglio e ci hanno studiato, mettendoci in difficoltà e sfruttando al meglio alcuni nostri punti deboli.
Quanto ti è costato allontanare l’allenatore Franco Corraro?
Tantissimo. È stata una scelta veramente sofferta, perché con Franco avevamo costruito un percorso triennale, nato dalla serie C e sbocciato in promozioni consecutive. Non è stato semplice dal punto di vista professionale, ma è stato ancor più difficile per il lato umano, poiché si era creato un sincero rapporto di amicizia. Penso che comunque lui abbia capito e per il bene della società abbia accettato questa decisione, che per noi, ripeto, è stata assai dolorosa.
Ora avete deciso di puntare tutto su un allenatore professionista e di grande esperienza come Andrea Pistola. Cosa ti aspetti dal nuovo tecnico?
Al di là della grande esperienza di Andrea nelle categorie superiori, che può essere veramente utile a questa squadra, penso che il fatto di aver ingaggiato un allenatore professionista serva soprattutto a migliorare ulteriormente la qualità del lavoro in palestra: Franco aveva purtroppo anche un’attività lavorativa e questo, logicamente, non gli consentiva sempre di essere concentrato al 100%; Andrea Pistola invece potrà pensare a 360° alla squadra e all’allenamento, cosa che si spera potrà permetterci di raggiungere gli obbiettivi che abbiamo in testa.
Che 2014 sarà per la Bakery Volley?
Il primo obbiettivo sarà quello di saldare ulteriormente il gruppo, per costruire una squadra che possa rimanere ai vertici. Ritengo che il nostro obbiettivo principale sia quello di centrare i play-off, anche perché in serie B1 non c’è la promozione diretta: diventa quindi fondamentale entrare nelle prime 3 per poi giocarsi tutto dopo la regular season.
L’affluenza di pubblico è andata crescendo toccando il picco massimo per il derby con Fiorenzuola. Da questo punto di vista quel è il tuo auspicio?
Naturalmente mi auguro che ci sia sempre più affetto nei confronti di questa squadra: stiamo cercando di lavorare su questo aspetto con la società. Sicuramente il panorama della pallavolo femminile piacentino è molto articolato: il sabato giocano tantissime squadre a livello regionale e a livello giovanile.
Capisco quindi che venire a vedere la partita a volte sia difficile. Abbiamo scelto perciò di mettere come orario fisso quello delle 20:30 per evitare coincidenze con la Rebecchi, che gioca la domenica, ma anche per favorire chi fa attività nel pomeriggio. La speranza è di vedere sempre più gente e che il legame con i tifosi sia sempre più stretto perché per noi sono cose fondamentali.
Dall'esterno si vede soprattutto la punta dell’iceberg, ovvero le giocatrici, ma alle spalle questa società ha uno staff ben organizzato in ogni settore, in cui operano anche persone molto conosciute nel grande volley a cominciare dalla team manager Paola Croce. Come hai costruito questa macchina così oliata?
Già durate il campionato di B2 ci siamo imposti di creare una struttura più adeguata a quelle che erano le esigenze per i nostri obbiettivi: il che ha comportato un intervento significativo sia in ciò che concerne le giocatrici, che per tutto l’organigramma e lo staff.
L’arrivo di Stefano Mazzari è stato fondamentale, considerati i suoi trascorsi con la Rebecchi, trascorsi condivisi da Giuseppe Vincini, altro elemento di grande esperienza; senza contare che possiamo beneficare del prezioso apporto di Paola Croce, che ha voluto rimettersi in gioco come dirigente e che è per noi fondamentale come raccordo fra la dirigenza e la squadra.
Siamo cresciuti notevolmente anche a livello di staff tecnico, aggiungendo due allenatori come Filippo Amani e Giuseppe Cremonesi in assistenza al coach. Anche dal punto di vista medico siamo “coperti” con un professionista come Simone Perelli e due fisioterapisti come De Joannon e Busconi.
La sensazione è di aver trovato le persone giuste e all’altezza della situazione.
Quanto è difficile per voi gestire un apparato così articolato e complesso come quello della Bakery Sport?
Per me non è semplice, anche perché quest’anno, oltre alla pallavolo, mi dedico anche al Basket. Sono in prima persona in entrambe le anime che compongono la Bakery Sport, oltre naturalmente a svolgere la mia attività lavorativa: chiaro che il tempo che rimane è ben poco. La fortuna, come dicevo, è quella di aver trovato persone competenti, affidabili e di grande passione, che consentono a me e a mio fratello di potare avanti questo ambizioso progetto.