Rifondazione contro Amazon: “Ricevute intimidazioni per evitare volantinaggio”

Rifondazione comunista attacca Amazon. Secondo quanto scritto in una nota dal partito, Rifondazione si batte perché vengano riconosciuti i diritti dei lavoratori impiegati nello stabilimento Amazon di Castelsangiovanni. Il partito denuncia anche che ieri alcuni militanti avrebbero ricevuto pressioni e intimidazioni per smettere il volantinaggio che stavano eseguendo. Di seguito la nota del partito.

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“Nel comparto della logistica i diritti democratici sanciti dalla Costituzione rimangono un obiettivo da conquistare con grande fatica; a questa situazione non sfugge il polo logistico di Castel San Giovanni dove ieri si è tentato di impedire un normalissimo volantinaggio del locale circolo di Rifondazione Comunista.

Con fare arrogante ed intimidatorio il responsabile sicurezza di quell'area ha infatti intimato ai militanti del partito di andarsene invocando un fantomatico divieto di distribuzione di materiale di propaganda, tentativo ovviamente respinto al mittente.

Forse la cosa che ha infastidito è la campagna che Rifondazione Comunista ha avviato per denunciare il clima esistente in Amazon, il gigante delle vendite online, che avanza pressioni molto forti per dissuadere i dipendenti dall'impegno sindacale come segnalano pure i sindacati di categoria.

Ritmi massacranti che costringono i lavoratori a tempi di cernita delle merci stimati in 33 secondi al pezzo con una percorrenza per turno pari a una ventina di km., forme di controllo personale asfissianti realizzate mediante scanner sono le segnalazioni che provengono dall'interno di Amazon stessa.

Essendo che la maggioranza del personale è assunta con contratti a termine, e quindi estremamente ricattabile nella rivendicazione di condizioni di lavoro più umane, Rifondazione Comunista ha preso l'iniziativa di non lasciare soli questi lavoratori ed ha pertanto aperto la pagina facebook "DIRITTI PER I LAVORATORI AMAZON" nella quale è possibile lasciare i propri "feedback", le proprie denunce di comportamenti antisindacali e irrispettosi della dignità, garantendo anonimato per impedire ritorsioni da parte di Amazon.

E' preoccupante che nel nostro paese, ai giorni nostri, per veder riconosciuti diritti basilari ci si debba nascondere dietro firme anonime, ma il coraggio della denuncia è il primo passo per mettere in campo quell'unità di classe che è condizione di vittoria per i lavoratori”.