Il caffè al bar si fa amaro: “Costo della tazzina destinato a salire”

Non solo tasse, Imu e pensioni. La crisi si fa sentire anche nelle piccole cose del quotidiano, come per esempio la tazzina del caffè. Tra dicembre e gennaio, infatti, il costo di un espresso potrebbe subire un pesante aumento generalizzato in tutta Italia. La capitale del rincaro pare essere Genova dove il caffè sarebbe già arrivato a costare 1 euro e 20 centesimi e il cappuccino 1,60. Segue Gorizia dove la tazzina potrebbe toccare 1 euro e 10 centesimi. Ancora da capire però la reale diffusione di questa impennata, anche perché altre città come Bari, Roma, Napoli paiono essere in controtendenza con il caffè che in media costà intorno agli 80 centesimi. Altre ancora restano nella “norma” con il canonico prezzo di 1 euro alla tazza.

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Anche alla luce di questi casi, Cristian Lertora di Fipe Piacenza storce in naso alla parola ‘aumento’: “Non è corretto dire che il caffè ha subito un rincaro, perché non aumenta il costo della materia prima. Aumenta, semmai, il prezzo del servizio: negli ultimi tre anni gli esercenti hanno subito un aumento della tassazione e dei costi di gestione, ed è per questo motivo che in alcuni locali il prezzo della tazzina è aumentato e in altri no. Se ci si reca in un bar di una via secondaria o in un locale in pieno centro è perfettamente comprensibile incontrare prezzi differenti, anche perché i gestori spendono differenti somme di denaro in tasse, affitti, servizio ecc. Non è corretto dunque parlare di “aumento del caffè” perché, esattamente come avviene per le automobili, si tratta di un prodotto che assume un valore diverso in base a precisi fattori”.

Sulla stessa linea il direttore di Confesercenti Fabrizio Samuelli che parla di un generale rincaro dei costi di gestione e delle materie prime e di un tassazione sempre più pressante. E’ inevitabile per gli esercenti, secondo Samuelli, aumentare il costo del caffè: “Abbiamo fatto una verifica puntuale sui costi di gestione e ci siamo resi conto, nero su bianco, dell’impennata di spese che il titolare di un locale è costretto ad affrontare. Per ora, con grande senso di responsabilità, abbiamo deciso di mantenere invariato il costo della tazzina, ma non so per quanto potremo resistere ancora”.