Francesco Milza è il nuovo presidente di Confcooperative Emilia Romagna, associazione che raggruppa quasi 1.750 imprese con 72.000 addetti, oltre 273.000 soci e un fatturato superiore ai 12.600 milioni di euro, cui va aggiunta la raccolta delle Banche di Credito Cooperativo, con la quale raggiunge i 26.200 milioni di euro. Subentra a Massimo Coccia. Nato a Piacenza 49 anni fa, studi universitari in Scienze Politiche con indirizzo in Relazioni Industriali alla Statale di Milano, dal 2004 Francesco Milza è presidente della Confcooperative di Piacenza. È inoltre vice presidente e consigliere delegato della cooperativa San Martino, società che ha fondato nel 1987 ed opera nel settore dei servizi all’impresa, nonché vice presidente e Amministratore delegato della società Piacentina, azienda specializzata nella logistica agroalimentare.
“In questo periodo, caratterizzato da una diffusa crisi economica, – dichiara il neo presidente Milza – Confcooperative ha saputo rafforzare la propria identità, costruendo relazioni forti e stabili con le cooperative associate e con le Istituzioni e confermandosi un punto fermo ed importante del tessuto economico e sociale”. “Il nostro – prosegue Milza – non è quindi un modello imprenditoriale di secondo piano, ma costituisce una via privilegiata per poter avviare la ripresa, valorizzando il patrimonio umano e generando una economia etica ed inclusiva”.
“Nell’attuale, difficile, congiuntura – prosegue Francesco Milza – la cooperazione non solo è riuscita a garantire la tenuta occupazionale, ma continua a rappresentare un bacino prezioso e per certi versi unico di nuove opportunità di lavoro, confermando così la sua vocazione storica a offrire le risposte più convincenti nei periodi di maggiore difficolta economica e sociale del nostro Paese”. “In quest’ottica – conclude il presidente Milza – Confcooperative Emilia Romagna proseguirà con decisione nella promozione di nuova cooperazione e nel sostegno alla crescita competitiva delle cooperative, garantendo alle imprese associate il massimo supporto per affrontare la crisi. In definitiva, la cooperazione deve continuare ad essere protagonista, progettualmente attiva, innovatrice, per poter realmente essere di supporto alle cooperative e garantire futuro e prospettive all’intero movimento”.