Il suo nome significa indissolubilmente Natale, come ha ricordato anche il presidente di Confindustria Piacenza, Emilio Bolzoni, nel presentarlo alla platea piacentina e lui, Alberto Bauli, non ha deluso le aspettative.
L’ imprenditore veronese, classe 1940, è a capo di un gruppo che fattura circa 500 milioni e che ha conosciuto una espansione rilevante dopo l’ acquisizione di marchi storici come Alemagna, Bistefani e Motta (solo per citarne alcuni) che erano finite in mani straniere e che grazie alla tenacia di Bauli sono stati riportati in Italia.
“Abbiamo avuto il timore, circa 10 anni fa, che le cose non sarebbero andate sempre bene come in passato e quindi ci siamo preoccupati di far crescere l’ azienda ma ritenevamo che la strada maestra fosse quella di fare acquisizioni. Sono capitate le opportunità e le abbiamo colte.”
Secondo Bauli, poi, la classe politica italiana non ha una capacità di marketing globale: “bisogna capire – ha detto – cosa l’ Italia può fare bene. La moda, l’ alimentare, il design sono settori in cui primeggiamo nel mondo e la politica dovrebbe sostenere queste attività con lo scopo di aumentarne l’ export. In futuro i consumi in Italia non cresceranno ma quelli all’ estero sì.”
Ed anche in questa chiave di espansione fuori dai confini italiani, viene visto Expo 2015: “può essere un trampolino di lancio formidabile – dice Bauli – ma non vedo molta effervescenza in giro. In Italia verranno milioni di operatori ai quali si potrà far vedere che il settore del food italiano è all’ avanguardia e di qualità”.
Infine Bauli parla della nostra città, di un territorio che, ammette, conosce poco: “La città di Piacenza – dice – potrebbe giocare un grande ruolo perché è contornata da un gran mondo di materie prime trasformabili con una qualità che in loco si controlla sempre meglio”.