I commercianti ambulanti di via Sopramuro in protesta per chiedere un immediato cambio di location. Questa mattina gli ambulanti della via incriminata hanno deciso di non aprire in segno di protesta e una delegazione si è recata a Palazzo Mercanti per chiedere di essere spostati in zone più centrali come via Cavour o i portici Ina. “Ma l’assessore al Commercio Katia Tarasconi e il sindaco Paolo Dosi restano sulle loro posizioni sostenendo che via Sopramuro è un’area adibita a mercato e così deve rimanere” chiosa Roberto Rastelli, uno dei commercianti. “Da quando siamo in via Sopramuro gli introiti sono calati notevolmente a fronte di costose licenze” continua. “Ci hanno proposto addirittura di spostarci in piazza Cavalli, ma senza i furgoni: e come facciamo a trasportare la nostra merce? Noi abbiamo chiesto anche il primo tratto del Facsal: se tutti i banchi attualmente posizionati in piazza Cavalli fossero spostati sul Facsal avremmo, con piazza Duomo, due poli ben definiti del mercato. Ma per l’assessossore Tarasconi è un ‘no’ tassativo”.
“E’ già un anno che chiediamo di essere spostati e il sindaco Paolo Dosi ci aveva effettivamente promesso cambiamenti – aggiunge Pierantonio Colla – però l’assessore Tarasconi sostiene di non avere alternative. Noi però non guadagnamo nulla, siamo tagliati fuori e anche la pubblicità non migliora la situazione. In alternativa avevamo chiesto anche il permesso di sospendere i pagamenti: visto che non guadagnamo nulla, almeno potevano evitarci di spendere i 1500 euro della licenza, vedremo come andrà a finire…”.
Improntate al dialogo le dichiarazioni di risposta dell’assessore Tarasconi: “Abbiamo studiato più volte la situazione per cercare una soluzione ottimale. Vanno tenute presenti diverse questioni legate agli aspetti logistici di un mercato, in primis la sicurezza. Al momento di zone più centrali rispetto a quella di via Sopramuro non ce ne sono. Tuttavia siamo pronti a riparlarne. Se vogliono lo spostamento in via Cavour potrebbe anche essere una soluzione, a patto che siano tutti d’accordo e non soltanto una parte”.