Sopralluogo e sgombero della polizia venerdì mattina all'interno del capannone ex Forni collocato nella ex caserma Alfieri di via Benedettine, a Piacenza. Nei giorni scorsi infatti il tribunale di Piacenza, grazie anche all'interessamento dell'amministrazione comunale nella persona dell'assessore all'Urbanistica Silvio Bisotti, è riuscita ad ottenere in concessione dal Demanio dello Stato (che è proprietario di questa ex struttura e di un’area di 70mila metri quadrati di grande pregio) l'utilizzo di un capannone ampio mille metri quadrati per ospitarvi gli archivi giudiziari. Il presidente del Tribunale Italo Ghitti, che sta seguendo personalmente tutto l’iter, ha parlato di “deposito temporaneo degli archivi”, un trasferimento necessario di quintali di carta (il Tribunale ha il dovere per legge di conservare le carte per 40 anni) visto che tutta l’ala est di Palazzo Landi, quella che affaccia su via Giordano Bruno, sarà interessata da importanti lavori di ristrutturazione che sono in fase di aggiudicazione definitiva e che dureranno non meno di due anni.
L'intervento della polizia si inquadra dunque nella necessità di ripulitura dell'area, finora spesso utilizzata da vagabondi come rifugio. La questura ha fatto sapere che durante le operazioni di sgombero è stato trovato un senzatetto. Lunedì infatti operatori della scuola edile si recheranno sul posto per un sopralluogo.
TRIBUNALE PIU’ SICURO
Ma non è tutto. Perché è un periodo di grande fermento sul fronte dei lavori intorno ai palazzi della giustizia piacentina. Molto presto l’accesso a Palazzo Landi sarà anche reso più sicuro: questo perché verranno installati un sistema di videosorveglianza e il metal detector all’ingresso, entrambi naturalmente collegati all’Ivri.
EX CARCERE, SI APRONO SPIRAGLI
Oltre agli interventi su Palazzo Landi, si aprono spiragli anche per quanto riguarda Palazzo Madama per una parte oggi occupato dagli uffici della procura e per una grandissima parte inutilizzato perché inagibile a causa di gravi difetti strutturali come gli archi e il riscaldamento. Sempre per interessamento del presidente Ghitti, il Tribunale ha infatti chiesto al Provveditorato alle Opere Pubbliche di verificare quali interventi siano necessari per rendere agibile l’ex carcere. Un problema decennale per la città su cui si sono confrontate anche diverse amministrazioni comunali (dai sindaci Vaciago a Dosi, passando per Guidotti e Reggi) negli anni scorsi senza tuttavia riuscire a sbloccare la situazione per motivi di natura economica. Eppure se in futuro la struttura diventasse fruibile, risponderebbe appieno alle esigenze del sistema giudiziario di casa nostra. Certo Ghitti ha fatto capire che il discorso è appena agli albori, ma intanto qualcosa si è mosso.