Appunti di un pendolare in undici righe meno qualcosa

Lo spettacolo di racconti e musica live dei TrainDogs, "Appunti di un pendolare in undici righe meno qualcosa", andrà in scena alla Feltrinelli di Piacenza (via Cavour, 1) giovedì 5 dicembre a partire dalle 19, con un reading musicale dal titolo “Ascoltiamo il silenzio”. Lettura e interpretazione saranno affidate all’autore dei brani, Fabio Palombo, mentre l’accompagnamento ai musicisti Pietro Tosetti e Domenico Mercurio. Giunti oggi a 497 con circa 30.000 lettori al mese sul social network, i TrainDogs sono stati protagonisti di un viaggio di avvicinamento al pubblico, dalla sfera virtuale alla vita reale: utilizzati prima come soggetti per cortometraggi o come oggetti artistici in mostra con le trasposizioni su tela, diventati poi uno spettacolo itinerante in tutta Italia in cui si fondono lettura, canto e musica, sono approdati alla carta stampata con il libro “TrainDogs – Storie di uomini e di donne” edito da et al e nelle librerie da ottobre.

Radio Sound

Quello dei TrainDogs, racconti di vita, emozioni, pensieri, riflessioni, attimi vissuti e immortalati su Facebook, è un fenomeno letterario nato nel 2010 sul celebre social network per mano di Fabio Palombo, direttore creativo di una nota agenzia pubblicitaria e pendolare della tratta Saronno-Milano, intento a raccontare storie sospese nell’atmosfera del viaggio. Viaggio di cui oggi sono protagonisti gli stessi TrainDogs che prendono corpo in tutta Italia con gli spettacoli di racconti e musica dal vivo, organizzati spesso su iniziativa degli stessi lettori. Il libro, nato per dare corpo a un format letterario che non è mai appartenuto a un luogo fisico, è una raccolta dei 200 brani ritenuti più significativi dall’autore.

La prefazione

“Questo libro non si legge come tutti gli altri. Questo libro si apre a caso. E si legge la storia che c’è. Poi si richiude e si riapre su un’altra. Tanto sono tutte lunghe uguali: undici righe meno qualcosa. E sono tutte storie di uomini e di donne. Di quello che sono. Di quello che non sono. Di quello che la vita, o il caso, li ha portati a essere. Ecco perché questo libro si apre a caso. Perché è un po’ come la vita.”