Piacenza-Olginatese 0-0
Piacenza: Ferrari, De Matteo, Martinez, Bovi (38' st Arena), Tognassi, Meregalli, Orlandini, Cortesi, Marrazzo, Volpe, Minasola (33' st Martino). (A disposizione: Bertozzi, Galli, Sgariboldi, Sanashvili, Cavicchia, Pani, Zecca). All.: Venturato.
Olginatese: Ripamonti, Calandra, Larese, Dionisi, Colombo, Viganò, Mastrototaro, Bono, Cristofoli, Lombardi, Molteni. (Milano, Fidanza, Di Fiore, Maugeri, Valente, Polledri, Riva). All.: Alessio Delpiano.
Arbitro: Ramy Ibrahim Kamal Joness di Torino (assistenti: Matteoni e Cecchi).
Marco Gatti arriva in sala stampa mentre Roberto Venturato sta parlando ai giornalisti. Si toglie la cuffia, si toglie i guanti e aspetta anche l'analisi del capitano del Piacenza, Diego Tognassi. Poi prende la parola. "Abbiamo fatto un solo punto in tre partite. Questo significa che è arrivato il momento di smettere di guardare la parte alta della classifica…". Poi si gira verso Tognassi e gli chiede qual è la quota salvezza in serie D. "Con 42 punti ci si salva", risponde il capitano. Pausa. Il presidente biancorosso riprende la parola: "Bene, a questo punto il nostro primo obiettivo è la salvezza. E' chiaro che una squadra che vuole vincere il campionato non avrebbe fatto un punto in tre partite e con l'Olginatese avrebbe vinto, non pareggiato. Quindi ci dobbiamo ridimensionare e dobbiamo pensare partita dopo partita per raggiungere la quota che garantisce la permanenza in serie D. Mi prendo tutte le responsabilità, probabilmente abbiamo sottovalutato la categoria". Poi Gatti spazzi via ogni dubbio su mister Venturato: "Non ho mai pensato di richiamare Viali. Venturato è l'allenatore su cui puntiamo ora e su cui punteremo in futuro e ovviamente, in sede di mercato invernale, cercheremo di accontentare le sue richieste". Questo è quello che accade in sala stampa dopo lo 0-0 del Piacenza con l'Olginatese. La società biancorossa, complice una prova ancora una volta non convincente della squadra (nonostante il netto miglioramento in fase difensiva) fa una poderosa marcia indietro: dai sogni di gloria per la promozione alla lotta per la salvezza.
LA PARTITA – Il Piacenza fatica a far girare il pallone e a costruire azioni interessanti. Gli errori sono troppi e piuttosto banali, bomber Marrazzo non se la passa bene ed è costretto a tornare a centrocampo per toccare qualche pallone, con Volpe e Minasola che stanno larghi e non riescono mai a convergerei verso il centro. Molte parole per dire che nel primo tempo non accade praticamente nulla. L'Olginatese ha un paio di buone occasioni su punizione, mentre il Piacenza si rende pericoloso solo al 46', quando Volpe (che precedentemente aveva protestato per un possibile rigore a suo favore non concesso dall'arbitro) si coordina e lascia andare il destro dal limite dell'area. Fuori di pochissimo.
Nella ripresa le cose non cambiano: il Piacenza non riesce a far correre il pallone e l'Olgonatese corre in maniera ordinata, anche se davanti Cristofoli viene controllato molto bene da Tognassi e Meregalli. Il Piace ci prova con Minasola, ma la palla finisce sull'esterno della rete. Poi è bomber Marrazzo a ricevere il pallone in area di rigore. Solito movimento: finta, controfinta e sinistro a fil di palo. Ci vuole qualcosa di più, così Venturato mette Martino e Arena per Minasola e Bovi, e proprio Arena ci prova dalla distanza. A lato. Al 48' il Piace ha un'altra occasione, sempre con Arena, che di testa, su angolo di Cortesi, impegna Ripamonti. Fine della storia. Prima di entrare in sala stampa avremmo detto che questi erano due punti persi sul Pro Piacenza (ora a più sette), ma, alla luce delle dichiarazioni di Marco Gatti, quello con l'Olginatese appare come un punto guadagnato sul Borgomanero.